Hanno sfidato il freddo e si sono ritrovati in piazza Muzii alcuni dei tanti proprietari e gestori dei locali della movida pescarese in protesta contro la chiusura a mezzanotte: “Lo prevede la legge ma la politica locale può eccome risolvere questo disagio”
Anche nella diretta sulla pagina Facebook di Rete8 lanciano un appello ai residenti affinchè vi sia finalmente un confronto costruttivo. Il sospetto – dicono in diretta – è che si stia procedendo nella sola direzione di decentrare la movida della città. Il punto è che non si capisce verso quale altra zona di Pescara e soprattutto se si stia tenendo conto anche delle esigenze dell’altra faccia di questa piazza ossia chi ha investito per aprire un locale.
La piazza non è gremita e del resto a scoraggiare l’iniziativa ci si è messo il maltempo che imperversa su Pescara da sabato. Il freddo pungente ha dissuaso chi forse altrimenti avrebbe partecipato a quella che si risolve in una manifestazione pacifica, serena e senza toni alti. Accanto ai gestori anche qualche cliente: la legge fissa a mezzanotte la chiusura dei locali, i manifestanti si appellano ad ordinanze che permettano una elasticità di orari pur nel rispetto delle esigenze di tutti. Masci, dal canto suo, lo ha ribadito più volte nei giorni scorsi che si è limitato a dar seguito a normative nazionali.
Chi parla, nella diretta targata Rete8, lo dice chiaramente: quello che era un timore sembra prender quota come realtà e parlano del rischio che con regole così ferree e restrittive, specie in termini di orari, chi possiede un locale vedendo gli incassi scendere decida di chiudere o spostarsi. Per chi oggi è sceso in piazza la politica cittadina, e quindi sindaco e assessore al commercio, non può non mediare tra le parti. Parliamo, e ormai da anni e anni, dei residenti da un lato e dei ristoratori dall’altro: una sorta di braccio di ferro tra chi vuol vivere e dormire senza rumori e fastidi e chi coi “rumori” dei clienti ci paga bollette, mutui e fornitori.