Interrogatorio di garanzia a Pescara per le tre persone ai domiciliari nell’ambito dell’inchiesta sulla vendita del ristorante ‘Le Terrazze Roof Garden’
Al tribunale di Pescara, al cospetto del Gip Francesco Marino, del Procuratore Aggiunto Anna Rita Mantini e del Pm Luca Sciarretta, due delle tre persone hanno deciso di avvalersi della facoltà di non rispondere: Anna Paola Cavaliere, prestanome della società riconducibile all’imprenditore napoletano Pasquale Garofalo, in carcere a San Donato, e il contabile Enzo Mazzocchetti, rispettivamente difesi dagli avvocati Claudia D’Incecco e Alessandro Cavaliere.
L’avvocato D’Incecco, all’uscita dall’aula, ha detto:
“Avremo molto da chiarire di questa vicenda, abbiamo letto parecchio degli 8 faldoni della Procura, ma dovremmo leggere ancora tanto delle 14 mila pagine prodotte dai magistrati, nelle prossime occasioni avremo modo di delineare il quadro riguardo alla nostra assistita”.
Un semplice no comment, invece, da Alessandro Cavaliere, avvocato del contabile Enzo Mazzocchetti.
Ha risposto alle domande dei magistrati Laika D’Agostino, braccio destro di Garofalo, assistita dall’avvocato Andrea Di Luzio.
La D’Agostino ha fornito elementi riguardo al suo rapporto di lavoro con Garofalo, ai contatti con gli ex gestori del ristorante, la famiglia Di Natale, alle società facenti capo a Garofalo, ma anche alle vicende di un’altra inchiesta della Procura di Milano che ha visto coinvolto l’imprenditore napoletano.
Obiettivo della Pubblica Accusa è raccogliere ulteriori informazioni su ipotesi di accuse pesanti come l’auto riciclaggio e la bancarotta fraudolenta, ma anche sui presunti legami di Garofalo con la criminalità organizzata, in particolare la camorra. Legami, peraltro, seccamente smentiti nell’interrogatorio in carcere di mercoledì scorso, come ribadito questa mattina dal suo legale Antonio Valentini, presente in Tribunale.
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