Sono 11 le persone che hanno ricevuto l’avviso di conclusione delle indagini (lavoro nero o irregolare) condotte dalla Guardia di Finanza nelle Onoranze Funebri della provincia di Pescara
Il “caro” estinto è diventato anche “nero”, ma inteso come colore d’ordinanza del lutto. In nero c’è il lavoro, almeno stando alle risultanze dell’inchiesta condotta dalla Guardia di Finanza di Popoli che ha scoperchiato le irregolarità di alcune piccole imprese di pompe funebri della provincia di Pescara. Sono stati scoperti 163 lavoratori abusivi a 1483 funerali, per un totale di 909 giornate lavorative irregolari.
Destinatari dell’avviso di conclusione delle indagini 11 persone, tra dipendenti di alcune piccole imprese di pompe funebri e necrofori impiegati per lo spallaggio ai funerali, anche se in ferie o malattia e, in alcuni casi, senza contratto. I controlli, effettuati dalle Fiamme Gialle della Tenenza di Popoli (Pe) nell’ambito dell’operazione Steal Jobs contro il lavoro sommerso nel settore delle onoranze funebri della provincia, avevano fatto emergere nelle ditte ispezionate, dal 2019 al 2021, la mancanza di preventiva comunicazione di instaurazione del rapporto di lavoro o l’infedele registrazione dei dati sul Libro Unico del Lavoro, con dipendenti assenti in busta paga perché a riposo, in ferie, infortunati o proprio con nessuna indicazione d’impiego. Dai ‘verbali di chiusura feretro’ depositati nei Comuni per l’occasione erano risultati invece presenti.
Dai risultati investigativi, inoltre, era emerso come le ditte irregolari garantissero personale per due ore circa, con un costo medio a persona di € 100 per un servizio di trasporto dalla camera mortuaria sino all’arrivo al cimitero per la tumulazione. E, spesso, per le prestazioni dei necrofori (il cui prezzo, a cerimonia funebre, era quindi di quasi € 400) non veniva emessa alcuna fattura da parte dei datori di lavoro. Nella contabilità infatti, sono stati rinvenuti, oltre contributi non pagati, ricavi non dichiarati e compensi fuori busta.
“Nelle indagini svolte dalla Tenenza di Popoli, i finanzieri hanno ideato una tecnica investigativa efficace, replicabile, sulla base della normativa di settore, su tutto il territorio nazionale per far emergere l’economia sommersa che si annida, su scala nazionale, nello specifico comparto imprenditoriale. – ha spiegato il Comandante provinciale della Guardia di Finanza di Pescara, Antonio Caputo – L’operazione ha fatto emergere l’incidenza del lavoro nero sul nostro sistema economico-sociale, in termini di omissioni di tutele previste per i lavoratori, sleale concorrenza tra le imprese, sottrazione di risorse all’Erario e somministrazione illegale di manodopera, soprattutto in un settore in crescita come quello delle pompe funebri, il cui fatturato è aumentato mediamente del 40% nel triennio 2019-2021, con picchi fino ad oltre il 100%. Continueremo a garantire un costante presidio del territorio, a tutela dei cittadini, dei lavoratori e delle attività imprenditoriali regolari, per continuare ad affermare la legalità economico-sociale del territorio provinciale”.