A Pescara continua a salire il numero dei senzatetto e si teme per l’arrivo dell’inverno. Ieri trovato senza vita un italiano di 57 anni
Ieri mattina all’alba un homeless italiano, Augusto Zamponi, 57 anni, è stato trovato morto nei giardinetti vicini alla cattedrale di San Cetteo. Ad accorgersi dell’uomo è stato un passante che ha subito chiamato il 118. I soccorritori però non hanno potuto fare altro che constatare il decesso, avvenuto per cause naturali.
A dare notizia della morte dell’uomo è il quotidiano Il Centro in edicola oggi.
Augusto Zamponi ha seguito il triste destino di tanti, l’ultimo qualche settimana fa, quando un 45enne di origini romene è stato trovato senza vita su una panchina di via del Santuario.
La morte di Zamponi conferma, se mai ce ne fosse bisogno, come tra i senzatetto non ci siano solo extracomunitari: negli ultimi anni il numero degli italiani è in costante aumento, segno di un disagio crescente e di un sistema che non riesce a prendersi cura di queste persone.
La prova evidente è nelle lunghe file davanti alle mense Caritas, dove arrivano anche pensionati e intere famiglie. Il responsabile del punto parrocchiale della Caritas, Diego Ciancetta, stima che la metà delle persone in fila sia italiana.
«Non solo commuoversi ma anche muoversi» è l’appello accorato lanciato al Tg8 da Corrado De Dominicis, direttore della Caritas diocesana Pescara Penne.
Pescara è meta di passaggio di tante persone senza fissa dimora. L’invito è a fare rete e a non girarsi dall’altra parte.
Domenica 17 novembre, per la “Giornata dei poveri”, in città sono state organizzate diverse iniziative.
“La preghiera del povero sale fino a Dio” è il titolo dell’VIII Giornata Mondiale dei Poveri che vedrà impegnata l’Arcidiocesi di Pescara-Penne e la Cittadella dell’accoglienza della Caritas. L’evento, indetto da Papa Francesco, è un’esortazione alle comunità cristiane ad impegnarsi per creare momenti di incontro e di amicizia, di solidarietà e di aiuto concreto.
«Da 8 anni raccogliamo con gioia l’esortazione di Papa Francesco – aggiunge Corrado De Dominicis, direttore delle Caritas diocesana di Pescara-Penne – invitando la comunità a condividere il proprio tempo con i nostri fratelli e sorelle più fragili. Siamo quotidianamente e costantemente impegnati per i poveri, e questa Giornata annuale è un’occasione ulteriore per spalancare le nostre porte, per aprire sempre di più gli occhi ai bisogni degli altri. Siamo così abituati a vivere vicino alle povertà che troppo spesso non le vediamo e ci accorgiamo delle necessità dei più poveri solo quando i fatti di cronaca mettono in evidenza storie e situazioni di disagio, di abbandono, di solitudine, addirittura di morte».
Diversi gli appuntamenti organizzati in diocesi:
Domenica, dalle 8 alle 10, la ‘Colazione in compagnia dei poveri’ preparata dalla Comunità Sant’Egidio presso la Parrocchia di San Giuseppe.
A seguire, alle 12.15, il Pranzo Comunitario della Caritas diocesana in collaborazione con la Comunità Papa Giovanni XXIII nella Cittadella dell’Accoglienza Giovanni Paolo II.
Previsto l’intervento musicale del duo ‘I Lupi della Majella’ e la successiva mostra-performance degli accolti del progetto Caritas Point dal titolo “Io sono povero…e tu? è un momento in cui alcuni ospiti della Caritas rappresenteranno, in maniera dinamica, le proprie fragilità, coinvolgendo attivamente i presenti ad essere parte delle stesse loro povertà.
LA DICHIARAZIONE DELL’ASSESSORE ADELCHI SULPIZIO
La morte di Augusto Zamponi ci colpisce profondamente perché conosciamo bene la sua storia. Zamponi, infatti, era stato preso in carico dai servizi sociali del Comune e da On the Road ed era seguito già da un po’.
Era stato contattato la prima volta alla fine di gennaio dall’associazione On the Road, guidata da Massimo Ippoliti, subito dopo lo sfratto da un alloggio popolare Ater. Era una situazione molto complessa e delicata, la sua, per le problematiche che hanno segnato la sua esistenza, problematiche che On the Road conosceva benissimo e che monitorava costantemente, tant’è che due volte a settimana l’associazione si occupava di accompagnarlo ai vari controlli medici, dopo averlo assistito in tutta una serie di pratiche burocratiche, per consentirgli di beneficiare degli aiuti e dei servizi previsti. Proprio la sua condizione non gli consentiva di essere accolto in un dormitorio o di accedere a progetti destinati ai senza tetto, ma su questi aspetti non entro dei dettagli.
Non era affatto un invisibile, volendo usare un termine giornalistico, anzi era seguito da tempo. E l’auspicio è sempre stato quello di recuperarlo, come facciamo con chiunque si trovi in difficoltà, magari per una dipendenza.
Ora il Comune è disponibile a contribuire alle spese del funerale, qualora non potesse farlo il fratello, che si è messo già in contatto con i nostri uffici.