Casa amara casa, lo è per il signor Giuseppe Ciano, 58 anni e sua moglie invalidi civili con la legge 104. Si fa portavoce anche di 250 famiglie che sono in graduatoria ma non riescono ad avere una casa di edilizia popolare
Da 10 anni attendono in graduatoria una casa popolare, o almeno una casa parcheggio. Una situazione umiliante e annosa. Li avevamo incontrati nella vecchia rimessa agricola dove vivevano. Ora sono ospiti di alcuni parenti, in pratica “senza fissa dimora”, dice con amarezza il signor Giuseppe. Ma Ciano non si dà per vinto e ottenendo tutte le autorizzazioni, tiene a precisare, della Questura, si mette in piazza, dinnanzi al Comune, non solo per ricordare la sua storia ma anche per farsi portavoce “di 250 famiglie, circa 700 persone in totale, in regola e aventi diritto che sono in graduatoria e attendono una casa popolare da anni e anni”. Giuseppe ribadisce come le case ci sono, molte sono vuote, altre murate e non si capisce perché Comune di Pescara, Regione e Ater non le assegnino a chi ne ha diritto e magari vive la stessa situazione di Ciano. Le case in questione sono per la maggior parte dell’Ater. “Abbattono gli edifici ma poi non li ricostruiscono e ne realizzano la metà, di questo passo c’è chi non vedrà mai un tetto sulla propria testa. L’appello è a tutte le istituzioni a partire dal sindaco Masci all’assessore Del Trecco.
“E’ impossibile che non si riesca a risolvere una situazione che va avanti da anni “, come segnalato più volte, anche dal vice presidente del Consiglio regionale che ha seguito la storia di Giuseppe.