A Pescara è il giorno di San Cetteo, del Santo patrono del capoluogo adriatico e dei Ciattè e Delfini d’oro che ogni anno la città consegna a quanti hanno scelto Pescara come centro della loro vita, dandole lustro nel mondo con la loro attività professionale e il loro impegno nella cultura, nel sociale, nell’economia e nello sport e portando alto il nome del capoluogo adriatico ben oltre i confini regionali
E così nella sala consiliare del Comune di Pescara, con l’assise riunita in seduta solenne, sono state consegnate le onorificenze civiche del Ciatté e del Delfino d’oro, secondo la tradizione che ormai si ripete dal 2003.
«Oggi è il giorno dell’orgoglio pescarese, delle nostre identità, cultura e religione: è il giorno di San Cetteo», ha dichiarato Carlo Masci, sindaco di Pescara.
«Ma oggi c’è di più, perché nel corso di questa festa daremo anche la cittadinanza italiana a cinque neomaggiorenni e a un prete filippino, perché Pescara è una città accogliente ed è per questo che oggi vogliamo unire i pescaresi illustri con i nuovi pescaresi».
Oltre ai cinque neomaggiorenni, la cittadinanza italiana è stata consegnata anche a don Windel Pastoriza, da trent’anni in Italia e attualmente parroco della Beata Vergine Maria del Santo Rosario, che, dopo aver ricevuto la cittadinanza, ha benedetto anche i presenti.
«Questo giuramento per la cittadinanza, che cade nel giorno di San Cetteo è come se fosse un nuovo battesimo», ha dichiarato don Windel Pastoriza.
Tanti i premiati dell’edizione 2022. Il Ciattè d’oro è stato assegnato a Patrizia Ciaburro, Gerardo Di Cola, Antonio Di Loreto, Ottorino La Rocca e Don Marco Pagniello. Quello alla memoria è stato attribuito a Laurino Circeo, Miky Frattaruolo e Raffaele Paparella Treccia.
Consegnati i Delfino d’oro a Massimo Caputi, Michele D’Attanasio, Daniele Fontecchio, Simone Fontecchio, Paolo Laporta e Amalia Pomilio. Al Tg8 il manager Massimo Caputi e Don Marco Pagniello, Direttore della Caritas italiana, raccontano l’emozione del conferimento di questa benemerenza civica.
«Pescara è una città che rimane nel sangue e che ha una vitalità che le consente di rimanere in piedi anche in momenti complicati. In questi anni inoltre sta facendo passi da gigante», ha dichiarato Massimo Caputi.
«Il riconoscimento di oggi voglio dedicarlo a quanti hanno condiviso con me il sogno di una città più includente», ha aggiunto don Marco Pagnello. «Ne approfitto anche per lanciare un appello perché e se ognuno farà la propria parte insieme riusciremo a costruire una città più bella che non lascerà indietro nessuno.»