Pescara: l’Ipssar De Cecco abbraccia i profughi ucraini

Nell’antitesi di guerra e pace si abbracciano simbolicamente i colori delle bandiere di Ucraina e Russia, al centro dell’evento dal titolo “Guerra e pace: storia e storie dal fronte ucraino”, che l’Ipssar De Cecco di Pescara ha organizzato questa mattina nell’Officina del gusto dell’istituto alberghiero, ospitando i profughi in fuga dalla guerra.

Dibattiti, letture e interventi sono stati al centro dell’incontro organizzato con lo scopo di promuovere una cultura della pace, come spiegato da Alessandra Di Pietro, dirigente scolastica dell’istituto De Cecco. «Gli studenti sentono molto l’incertezza di questo momento e ancor di più perché si portano dietro il disagio legato a due anni di pandemia, ma il loro è un atteggiamento propositivo», ha dichiarato Alessandra Di Pietro. «Già negli anni precedenti avevamo organizzato laboratori di legalità che ora abbiamo tramutato in laboratori di pace».

E come tanti istituti scolastici anche l’Ipssar De Cecco si prepara ad accogliere tra i propri banchi di scuola studenti ucraini in fuga dall’orrore della guerra, come quello che ci racconta la 15enne Dasha, di Odessa, attualmente ospite di un hotel di Montesilvano insieme alla mamma Olga e al papà Serjev, entrambi sordomuti. Partiti in macchina dall’Ucraina il 1° marzo, sono arrivati a Pescara il 14 marzo.  «Mi sono svegliata alle 5 di mattina del 24 febbraio e ci siamo preparati per andare nel paese di mia nonna, ma la situazione è andata via via peggiorando e allora abbiamo preso poche cose e abbiamo deciso di partire», racconta Dasha. Irina, anche lei ucraina, ci aiuta a tradurre e dice che Dasha «è molto contenta di essere stata accolta in modo così caloroso ed è molto emozionata per questo».

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