“Onorevole Ministro Lamorgese, il gravissimo fatto di sangue che si è verificato a Pescara il I agosto, impone una ponderata riflessione e una rapida reazione delle istituzioni” E’ l’incipit della lettera del sindaco Carlo Masci al ministro Luciana Lamorgese
Come annunciato il sindaco Carlo Masci scrive al ministro dell’Interno Luciana Lamorgese dopo la sparatoria al bar del Parco dello scorso primo agosto. “Quanto accaduto”, su legge nella lettera, “non appartiene, per vissuto e per consolidata tradizione, alla storia cittadina né tanto meno alla sua comunità generalmente e diffusamente laboriosa, onesta, alacre e solidale. L’Amministrazione comunale è impegnata attivamente e fattivamente sul versante della sicurezza, reale e percepita, ma non possiede né le competenze specifiche per materia né, quindi, la titolarità che fa capo al Suo ministero. Come sindaco ho più volte sollecitato l’attenzione degli organismi competenti a tenere alta la soglia dell’attenzione per impedire infiltrazioni della criminalità organizzata e tracimazioni di quella comune, proprio con la finalità di mantenere la coesione sociale e il senso di appartenenza nel segno dell’onestà. Mi sono sempre sentito opporre le carenze di personale e di risorse”.
Masci chiude chiedendo “un’attenzione particolare e sollecito un Suo intervento in tempi brevi per recepire le pressanti sollecitazioni che arrivano dal territorio e di cui sono convinto sostenitore, nella certezza che Lei vorrà a sua volta dimostrare la presenza e l’autorità dello Stato lì dove i suoi cardini giuridici ed etici vengono messi in forse”.