La denuncia del Pd e delle civiche: “Il centrodestra ci ripensi e chiarisca il perché delle tante proroghe all’attuale concessionario e rassicuri le famiglie”
“C’è una postilla nell’avviso pubblico del Comune di Pescara rivolto ai genitori per iscrivere i propri figli al servizio mensa delle scuole dell’infanzia, primarie e medie a tempo pieno: da gennaio 2024 scatteranno le nuove tariffe, ma la giunta non dice che il costo dei pasti raddoppierà. Una scelta davvero incredibile in questo momento storico. Chiediamo subito di fermare questi aumenti”. Lo ha affermato il capogruppo del Partito Democratico nel Consiglio Comunale di Pescara Piero Giampietro nel corso della conferenza stampa tenuta assieme ai consiglieri del centrosinistra Stefania Catalano, Francesco Pagnanelli, Marco Presutti, Giovanni Di Iacovo, Marinella Sclocco e Mirko Frattarelli.
“E il prezzo dei pasti negli asili e nelle scuole pescaresi non aumenterà per colpa dell’inflazione – hanno sottolineato i consiglieri – ma perché il centrodestra ha deliberatamente deciso sia di aumentare il costo base dei pasti, sia di eliminare la quota di contribuzione con la quale il Comune si faceva carico di una parte del costo, che da gennaio sarà scaricato invece interamente sulle famiglie con la fascia Isee oltre 12mila euro, per le quali il costo di ogni pasto passerà da 3,71 euro a 6,24, mentre per le fasce fra 6mila e 12mila il costo di ogni pasto passerà da 1,85 a 3,12 euro. Nessuna agevolazione per chi ha più figli. Qualche ribasso potrà esserci con la gara in corso, ma parliamo di pochi centesimi: si tratta di un salasso vero e proprio in un contesto complessivo da chiarire. Perché la giunta Masci ha deciso per la quinta volta di prorogare l’attuale concessionario del servizio mensa fino al 31 dicembre, nonostante l’affidamento sia scaduto nel 2021 e nonostante sia in via di definizione la procedura di gara per la scelta del nuovo concessionario. Il rischio che vediamo è che il passaggio di consegne fra vecchia e nuova concessione previsto per il 31 dicembre apra le porte ad una ulteriore proroga, generando anche potenziali contenziosi qualora i concessionari siano diversi. Questo mix di incertezza e aumento delle tariffe – hanno detto i consiglieri di Pd e liste civiche di centrosinistra – rischia di ripercuotersi anche sui 250 lavoratori del servizio mense, visto che molte famiglie potrebbero rinunciare al servizio mensa alla luce dei nuovi costi decisi dal centrodestra per tutte le fasce di reddito, per non parlare delle ripercussioni sul piano educativo e del percorso scolastico di cui il servizio mensa è parte integrante. Un pasticcio che va chiarito da subito in ogni aspetto. Pensare che le famiglie possano assorbire ulteriore aumenti in questo momento storico è pura fantascienza”.