La Polizia di Stato ha arrestato per estorsione un 35enne della provincia di Pescara che minacciava di pubblicare in rete foto e video hard.
La vittima del ricatto è una 48enne di Pescara, che il 35enne arrestato aveva conosciuto su internet da pochi minuti, grazie a un’amicizia in comune su Facebook. I corteggiamenti dell’uomo, fermamente rifiutati dalla donna, sono in breve tempo diventati una vera e propria richiesta estorsiva. In una chat su Facebook il 35enne asseriva infatti di aver creato, con un particolare software, video e foto a contenuto pornografico che ritraevano la 48enne, alla quale si chiedevano 200 euro per evitarne la pubblicazione. Per essere più credibile, lo sconosciuto aveva fatto credere alla donna di essere parte di una più ampia organizzazione, capeggiata da un fantomatico capo, che, a pagamento avvenuto, avrebbe fatto scomparire per sempre le foto e i video compromettenti.
Il materiale incriminato in realtà non esisteva affatto, ma la donna, inconsapevole della realtà dei fatti, era entrata in uno stato di profonda agitazione, tanto che, temendo che il ricattattore fosse veramente in grado di creare artificiosamente e poi pubblicare in rete contenuti multimediali scabrosi, aveva deciso l’indomani di sporgere denuncia in Questura, raccontando alla Polizia l’accaduto e precisando che l’uomo aveva continuato a incalzarla, dandole appuntamento in un bar vicino al casello autostradale di Pescara nord per la consegna dei duecento euro.
Dopo la denuncia in Questura, la donna si era poi effettivamente recata all’appuntamento concordato, sedendosi al tavolo di un bar con il suo ricattatore, che però non immaginava affatto chenello stesso locale fossero presenti anche i poliziotti della squadra mobile di Pescara, seduti a qualche tavolo di distanza. E così, non appena il 35enne ha intascato i soldi, gli agenti sono intervenuti, bloccandolo con le banconote in mano.
L’uomo, con precedenti penali per rapina e furto con strappo, è stato arrestato con l’accusa di estorsione. La Polizia indaga, su disposizione del sostituto procuratore della Repubblica Rosangela Di Stefano, per verificare se l’uomo si sia reso autore di analoghe condotte anche in passato.