Anche se non sarà vincolante, spetterà alla Soprintendenza archeologica, belle arti e paesaggio d’Abruzzo l’ultima parola per chiedere di preservare dall’abbattimento Villa Agresti, storico edificio sulla riviera nord di Pescara
Ultimo testimone di un’architettura integrata con l’ambiente circostante, attuata nel secondo dopoguerra dal Piano regolatore di Luigi Piccinato.
Tra cambi di classificazioni urbanistiche differenti negli anni, oggi l’edificio può essere abbattuto e ricostruito, ma la questione è tornata al centro di un dibattito culturale e politico che ieri ha coinvolto anche il Consiglio comunale di Pescara, con l’approvazione di una mozione, presentata dal consigliere del Pd Marco Presutti e firmata dai colleghi del gruppo Dem e del Movimento 5 Stelle, che impegna sindaco e giunta a coinvolgere la Soprintendenza per evitare che Villa Agresti venga demolita e ricostruita.