Pescara: nel 2022 l’Ex Fea sarà restituito alla città

Entro il 2022 l’ex Fea di Pescara sarà restituito alla città e da area degradata diventerà un polo culturale e museale di livello internazionale.

Oggi gli operai del gruppo Gravina hanno ultimato i lavori di pulizia dell’intera area di proprietà della Regione Abruzzo, che per 49 anni saranno gestite dalla Società Italiana Immobili che provvederà al recupero e alla valorizzazione . Il presidente del Consiglio di amministrazione della SII Germano Del Conte ha illustrato le peculiarità del progetto insieme al presidente del Consiglio regionale Lorenzo Sospiri. E’ previsto il risanamento architettonico del preesistente, senza l’abbattimento dei manufatti, e sorgeranno 2 mila metri quadri circa di aree museali coperte e 1.600 a cielo aperto.

Il Presidente del Consiglio Regionale Lorenzo Sospiri ha aggiunto:

“Il 2021 sarà senza dubbio l’anno in cui tanti spazi straordinari di Pescara riacquisteranno nuova vita. E un ruolo di punta sarà giocato dall’ex Fea, destinato a diventare un Polo culturale di arte contemporanea, incastonato nel cuore centrale della città, di fronte al mare, uno spazio che diventerà uno dei luoghi più attrattivi e prestigiosi di tutta la regione Abruzzo”. Lo ha detto il Presidente del Consiglio della Regione Abruzzo Lorenzo Sospiri al termine di un sopralluogo ricognitivo nell’area dell’ex Fea realizzato questa mattina, area dove oggi sono cominciate le operazioni di pulizia.

“Lo spazio dell’ex Fea è semplicemente straordinario per funzionalità, dislocazione logistica, potenzialità di sviluppo e fruibilità – ha commentato il Presidente Sospiri -. Solo l’immobile ha una superficie di ben 4mila 500 metri quadrati, e parliamo dello storico terminale della stazione Ferroviaria Elettrica Adriatica, con arrivi e partenze che, dal litorale adriatico, si inoltrava sino a Penne passando per Montesilvano e Loreto Aprutino, con piccole stazioni e punti di raccolta dei pendolari, creando le premesse di sviluppo dell’entroterra verso la costa, per rendere Pescara il motore economico del territorio. Il complesso edilizio porta la firma strutturale degli anni ’30 e anche dopo la dismissione della ferrovia, nel 1963, è stato mantenuto come deposito tecnico degli autobus di linea urbani.

Di fatto la situazione di abbandono ha cominciato a materializzarsi negli anni ’90, con la dimissione totale, divenendo l’ennesimo spazio di risulta, un ‘ex’ di ruderi, per adibire gli spazi esterni a un mero parcheggio estivo a servizio della spiaggia con 70 posti. Troppo poco sicuramente per uno spazio che può giustamente coltivare altre ambizioni che finalmente oggi si stanno concretizzando attraverso una riqualificazione ormai vicina e prossima. Come deciso anche dal Consiglio comunale di Pescara, che ha approvato un’apposita delibera, la proposta progettuale prevede la trasformazione dell’intero complesso in un Polo Museale Integrato: gli storici fabbricati originari, ossia l’ex Stazione Passeggeri e la Casetta Officina sul lato est, saranno ristrutturati mantenendo la sagoma e le superfici, destinati a ospitare il ‘Luogo d’Arte’. Sarà realizzato un nuovo fabbricato, recuperando le volumetrie esistenti degli altri fabbricati sul lato ovest, che avrà la destinazione di Museo d’Arte Contemporanea al piano terra e al piano rialzato, mentre al primo piano saranno dislocati uffici privati e gli uffici per la gestione del complesso museale. Lo spazio centrale sarà lasciato libero e strutturato con un giardino per l’esposizione di opere d’arte al fine di accompagnare idealmente il visitatore in un percorso culturale che, dal lungomare, attraversando il primo Luogo d’Arte e percorrendo il giardino tematico, giungerà all’attrattore principale, ovvero il Museo, allestito nel nuovo edificio. Non basta – ha aggiunto il Presidente Sospiri – perché nella struttura troverà spazio anche un’area per le eccellenze enogastronomiche del nostro territorio e il punto ristoro-roof garden. L’ex Fea, che rientra tra le proprietà della Regione Abruzzo, si candida a divenire dunque essa stessa un luogo dell’eccellenza territoriale, di grande attrattività, superando un gap che ci portiamo dietro da trent’anni e divenendo motore di rilancio culturale. Ora attendiamo le procedure burocratiche che comunque determineranno l’apertura del cantiere e l’avvio delle opere, che seguiremo in modo puntuale e rigoroso per il rispetto dei tempi e per restituire luce a quella fetta strategica della città”.

 

Barbara Orsini: