La chiusura del Centro diurno integrato di via Vespucci a Pescara sarebbe un depauperamento dei servizi sociosanitari del territorio, oltre che un danno terapeutico per i quattro pazienti psichiatrici in regime di residenzialità che, dopo l’annuncio della dismissione del centro da parte della Asl per inidoneità della struttura, rischiano di essere trasferiti in luoghi di assistenza extraregionali.
Nella struttura, attiva dal 2014, sono impiegate sette persone tra operatori sociosanitari e psicologi che ora temono per il loro futuro, come racconta al nostro microfono Antonella Accettura, psicologa del centro.
«Chiediamo che su tutelino i nostri pazienti e che si diano garanzie ai lavoratori per il futuro», ha dichiarato la dottoressa Accettura. «È ingiusto interrompere il percorso fatto fino a oggi.»
La salvaguardia dei livelli occupazionali è un motivo di preoccupazione anche per la Cgil, che esprime perplessità circa la scelta di chiusura della Asl di Pescara, come spiega Massimo Di Giovanni, Funzione Pubblica della Cgil di Pescara, che annuncia battaglia in vista della riunione del comitato ristretto convocato per domani.