“Il Lavoro crea il futuro”. Questo il tema del congresso regionale della Cgil Abruzzo Molise in svolgimento oggi, giovedì 2 e domani venerdì 3 febbraio all’interno del Padiglione ‘Daniele Becci’ al Porto turistico di Pescara
“Al centro mettiamo oggi più che mai il lavoro, perché crediamo che dal lavoro si debba ripartire per creare prospettive in un Paese che si sta degradando verso una qualità della vita e condizione sociale che non è dignitosa.
E questo dipende molto dal lavoro, dalla precarietà e dalla flessibilità del lavoro stesso per cui occorre dare oggi al lavoro il valore che la Costituzione stabilisce”. Così Luca Ondifero, segretario della Cgil di Pescara, a margine del congresso regionale della Cgil Abruzzo Molise in corso al ‘Marina di Pescara’. Ondifero ha parlato anche dei recenti attacchi con scritte oltraggiose alle sedi della Cgil in Abruzzo: “È chiaro che in questo Paese chi dice le cose con chiarezza e con schiettezza può apparire scomodo. Noi non abbiamo mai rinunciato al nostro ruolo e continueremo a farlo. Questo forse ha infastidito e gli attacchi subiti non sono solo da noi. Tutto è partito da Roma il
9 ottobre 2021 alla sede nazionale, hanno colpito anche altre sedi nel Paese e poi da noi a Teramo, Pescara e recentemente Ortona. Scritte figlie probabilmente delle nostre posizioni che abbiamo preso sui vaccini e che hanno dato fastidio ai no vax”.
Il segretario uscente Carmine Ranieri ha posto l’accento su molti temi, tra i quali largo spazio ha avuto l’argomento ambientale ed energetico. Infatti, ha detto Ranieri “Mentre siamo dentro la crisi climatica, le energie rinnovabili e le tecnologie per l’efficienza sono già realtà: fotovoltaico, eolico, solare termico, pompe di calore riscaldano case e producono energia. l’isolamento termico degli edifici fa risparmiare energia, il
sistema di trasporto pubblico può ridurre sensibilmente l’inquinamento nelle città ed il trasporto su ferro o su nave può aiutare l’ambiente”. Per questo “Sono oltre 300 i grandi progetti industriali che puntano sulle rinnovabili ferme al Ministero dell’Ambiente mentre andrebbero realizzati velocemente. Al posto di passare con determinazione alle energie rinnovabili , alla produzione decentrata e diffusa, assistiamo ad un’accelerazione forte del
sistema estrattivo. In Abruzzo, e in Molise, insieme a tante associazioni ambientaliste siamo riusciti a bloccare i progetti Ombrina e il progetto dello stoccaggio di GPL del porto di Ortona. Ora però dobbiamo spingere perché si acceleri sulle energie alternative: comunità energetiche, impianti eolici offshore, progetti di idrogeno verde. È per questo che crediamo che il progetto Maverick al largo delle Coste di Termoli debba essere realizzato perché lo stop ai combustibili fossili può arrivare soltanto attraverso progetti di energie alternative che consentano alle persone e alle imprese di poter utilizzare energia a basso costo. Il progetto fornirebbe anche una centrale ad idrogeno verde a disposizione delle aziende del territorio e per alimentare il trasporto pubblico”.
Infine duro attacco del segretario uscente Ranieri al presidente della Regione molisana. Ranieri infatti nel suo intervento si è soffermato sulle difficoltà delle imprese territoriali, e quindi “Sappiamo che questo settore è composto da piccole e micro imprese, che sviluppano oltre il 50% dell’occupazione, e molte si trovano in forte difficoltà a causa della loro dimensione molecolare che rende loro difficile investire su innovazione di prodotto e di
processo nella direzione della transizione digitale ed ecologica, per investire su nuovi mercati e nuovi settori. Molte di queste, a bassa capitalizzazione e con alti livelli di indebitamento, dovuti alla pandemia prima e all’aumento dei costi energetici e delle materie prime poi, vanno avanti con estrema difficoltà e molte di esse non riusciranno a stare in piedi – chiarisce Ranieri – Per tali imprese vani sono stati i tentativi dei sindacati confederali e delle associazioni delle imprese di attivare un tavolo permanente con la Regione Abruzzo nonostante l’impegno preso formalmente dal Presidente Marsilio in più occasioni. Un atteggiamento fortemente criticato da tutte le forze sociali ed economiche della regione. Ma lo stesso atteggiamento di chiusura è quello portato avanti dal Presidente della Regione Molise Donato Toma, anche in Molise tutto il partenariato ritiene che il confronto sia solo formale ma di poca sostanza”.