Flaiano ne avrebbe fatto un aforisma dei suoi tanto è assurdo quanto sta accadendo oggi a Pescara: operai a lavoro sulle gradinate del Teatro d’Annunzio in pieno Flaiano Film Festival. Sembrava dover saltare la proiezione omaggio di Paolo Genovese di questa sera ma nel pomeriggio la presidente Tiboni ha annunciato che il cantiere è sparito e che la serata si fa
La foto che vedete e che ci siamo fatti mandare direttamente dalla incredula, come tanti, Carla Tiboni è stata scattata poco fa al Teatro d’Annunzio: operai al lavoro sugli spalti nei giorni del Festival intitolato ad Ennio Flaiano entrato nel vivo domenica ma protagonista per tutta la settimana. “Come ? Tra polvere, calcinacci, materiale tossico e operai? “: se lo domanda la presidente Carla Tiboni e lo fa convocando in fretta la stampa alla quale affida uno sfogo di incredulità.
Operai a lavoro per impermeabilizzare le gradinate in cemento: la scoperta questa mattina durante un sopralluogo per la serata finale di domenica!
Per evidenti questioni di sicurezza un cantiere in corso non consentirebbe l’ingresso di altre persone, che non siano operai e addetti ai lavori: dove per “altre persone” si intendono, ad esempio, tutti coloro che lavorano ogni giorno agli eventi del Festival ma anche spettatori e cittadini sempre numerosi. Carla Tiboni parla di “materiale tossico” quello, appunto, usato dagli operai.
“Ho regolarmente pagato un contratto di affitto dal 26 giugno al 2 luglio e, quindi, in questi giorni il Teatro avrebbe dovuto essere a nostra esclusiva disposizione. Proprio nel cinquantesimo? Film – spiega la Tiboni- che per motivi tecnici non possono essere proiettati altrove, pensate quindi che danno e che figura”.
Basta scorrere il ricco programma dell’edizione 2023 per vedere che da ieri a sabato ogni giorno al “d’Annunzio” ci sono proiezioni, retrospettive, omaggi ai grandi del cinema italiano: ” Con tanti giorni a disposizione davvero occorreva far lavorare sugli spalti gli operai oggi ? – si e ci domanda incredula Carla Tiboni. Per non parlare della serata finale di domenica: ” A rischio, c’è poco da dire – taglia a corto Tiboni”.
Carla Tiboni chiede, senza se e senza ma, l’immediata sospensione urgente dei lavori.
Nel frattempo le polemiche sono continuate nella giornata con un botta e risposta tra Tiboni e gli esponenti dell’amministrazione comunale. “Leggo post”, ha detto il sindaco Carlo Masci, “che attaccano l’amministrazione sul fatto che il teatro d’Annunzio non sarebbe utilizzabile perché questa mattina sarebbero improvvisamente iniziati i lavori. Ovviamente la notizia è falsa”. A sostegno della sua tesi Masci ha pubblicato diverse foto del teatro. L’assessore comunale Eugenio Seccia ha sostenuto che i lavori fossero concordati e anche lui, come Masci, ha ribadito che non arrecano problemi alla manifestazione, mostrando anche lui delle foto.
Replica Tiboni, annunciando il ricorso alla carta bollata: “Leggo con sorpresa che il sindaco Masci, l’assessore alla cultura Maria Rita Carota e l’assessore Seccia, mi stiano dando della bugiarda, quando io non ho mai menzionato il Comune. Però così abbiamo scoperto di chi è la responsabilità di quanto si sta verificando. Aggiungi che le fotografie da loro postate sembrano proprio vecchie (hanno ancora il pavimento blu) e che quelle del cantiere potete trovarle sulla mia pagina Facebook. Adesso il pavimento è grigio. L’Associazione Flaiano ha firmato un contratto per poter utilizzare il teatro dal 26 giugno al 2 luglio, senza alcuna cantierizzazione. Che invece oggi esiste, mi spiace per i nostri amministratori. All’assessore Seccia, che non ho mai incontrato al Flaiano e al Festival, suggerirei di non parlare di numeri perché ieri sera c’erano 500 persone all’inaugurazione. Quanto livore nei confronti dei Premi. Ma noi resistiamo. La cultura è più forte di tutti. Le loro foto sono vecchie. Notate il pavimento blu, che adesso è grigio. Questo è lo stato dei luoghi reale del Teatro D’Annunzio con gli operai al lavoro, fotografie scattate alle 11.27. Ringrazio chi mi ha diffamata, perché con le cause civili che intenterò contro di loro finanzierò iniziative culturali”.
Dopo il botta e risposta al vetriolo, con tanto di minacce di ricorso in tribunale, nel pomeriggio Tiboni annuncia che la serata prevista per oggi si fa: “Alle 16,30 hanno rimosso il cantiere”, dice, e quindi l’appuntamento serale resta confermato.