OSS in piazza a Pescara questa mattina per manifestare al grido di “noi eroi dimenticati”. Con loro Pettinari tornato a chiedere “una scelta politica della Regione”. Ieri in consiglio, intanto, l’ok alla legge per i precari del 118.
Una cinquantina di operatori socio sanitari non riconfermati dalla Asl di Pescara, dopo la scadenza dei loro contratti a termine, hanno manifestato questa mattina a Pescara nei pressi della sede della Regione in Piazza Unione. Con loro il vice presidente del Consiglio Regionale ed esponente del M5S Domenico Pettinari, così come nei giorni scorsi: chiesta a gran voce una soluzione politica alla vicenda che tiene banco da fine aprile.
“Stiamo parlando oggi di tutti quelli che abbiamo chiamato angeli ed eroi. Persone che quando non c’era il vaccino hanno lavorato nell’ospedale Covid di Pescara con impagabile impegno. Abbiamo denunciato questa situazione una settimana fa e l’Assessore non ha proferito parola. Le uniche parole in merito sono state rilasciate con un’arida comunicazione della Asl di Pescara che di fatto sta lasciando fuori dalla porta oltre 100 Operatori Socio Sanitari (OSS) dell’Ospedale di Pescara e altri colleghi delle strutture di Penne e di Popoli. Oss che dai primi mesi della pandemia, fino a oggi, hanno svolto con competenza e abnegazione il lavoro in corsia quando ancora non si sapeva quasi niente del virus, quando il vaccino era una speranza e quando i reparti scoppiavano, costringendo tutto il personale a turni massacranti e senza sosta. Loro erano lì, precari, con contratti a volte rinnovati di mese in mese, a fare il lavoro sporco per tenerci tutti al sicuro e questo è il ringraziamento della Regione Abruzzo”.
“Mi sarei aspettato, quando finalmente la Regione per il tramite della Asl si è decisa a fare un bando, seppur per soli 9 mesi, che l’impegno di chi ha messo il bene comune davanti anche alla propria sicurezza fosse tenuto da conto, ma invece così non è stato perché questi OSS non sono stati riassunti. Siamo davanti, oltre che a un’ingiustizia in termini umani, anche a una dispersione di competenze che potrebbe portare a ripercussioni sui servizi offerti nei reparti Covid. È facile capire che queste persone hanno accumulato esperienza sul campo dal valore inestimabile gestendo situazioni di alto rischio, conoscendo a fondo i reparti e gli aspetti più duri di questa malattia. È illogico mandarli a casa in blocco e sostituirli, quasi nella totalità, con personale che, seppur avente titolo per operare, dovrebbe ricominciare dall’inizio in termini di formazione. Si deve trovare una soluzione, per questo mi rivolgo ancora una volta all’Assessore Verì che dovrebbe avere il buon senso di ascoltarmi per non disperdere il valore creato da questi professionisti – incalza Pettinari –. Magari facendo scorrere la graduatoria velocemente in modo che rientrino nell’assunzione tutti, così i “vecchi” potranno formare i “nuovi”; o pensare a una proroga per coloro che fino a oggi hanno svolto il lavoro con contratti esterni e piano piano riassorbirli con contratto Asl, visto che le nostre strutture sono cronicamente carenti di personale, e tagliare una volta per tutte il filo tra Azienda sanitaria locale e agenzie interinali. È inaccettabile che dopo anni di servizio in balia della precarietà ci si ritrovi con un pugno di mosche in mano per scelte politiche discutibili. Parliamo di professionisti abruzzesi che hanno tutto il diritto di pretendere che sia riconosciuto loro quanto svolto sino ad ora con un reintegro nel posto di lavoro. Sono loro gli eroi che hanno combattuto il Covid fin dalla prima ondata, voltargli le spalle è inammissibile”. conclude Pettinari.
“Una norma giusta e non più rinviabile, per superare il precariato del personale convenzionato a tempo determinato che da anni assicura in Abruzzo i servizi di emergenza-urgenza legati del 118”. E’ il commento dell’assessore alla Salute, Nicoletta Verì, all’emendamento approvato dal Consiglio regionale e che vede il capogruppo della Lega, Vincenzo D’Incecco, come primo firmatario.
“Il tema dei precari del 118 – spiega la Verì – è al centro del lavoro dell’Assessorato da mesi, durante i quali abbiamo elaborato un percorso per la stabilizzazione di quei medici convenzionati dalla stessa Asl per un periodo di almeno 3 anni. Era un fronte che andava affrontato e risolto definitivamente, anche alla luce della scarsa disponibilità sul territorio di medici in possesso di questa specializzazione, che da anni rallenta e rende difficoltose le procedure di reclutamento ordinarie”. Di qui la scelta della Regione di approvare una norma che mettesse ordine nel settore, assicurando la continuità di un servizio fondamentale come è appunto quello del 118″.