“L’ennesimo scippo che penalizza il quartiere di Portanuova e quello portuale. Vogliamo far partire il progetto della Nuova Pescara in questo modo?”. E’ l’allarme lanciato dal centrosinistra a Pescara dopo aver appreso della decisione della Camera di Commercio di Chieti-Pescara di mettere in vendita l’edificio di via Conte di Ruvo, sede pescarese dell’ente, e il PalaBecci, nel complesso del porto turistico
“Daremo battaglia in Consiglio per far sì che questo non accada” ha detto in conferenza stampa la consigliera comunale Pd Stefania Catalano. “Sappiamo che la Camera di Commercio – ha spiegato il capogruppo Pd in Consiglio Comunale, Piero Giampietro – sta riorganizzando i suoi spazi e ci sorprende il silenzio dell’amministrazione comunale. Non vorremmo che, invece, il Comune sapesse e per questo non ha esteso la pista ciclabile fino a viale Marconi. La Cciaa è legittimata a prendere le proprie decisioni, ma non si può restare inerti, Pescara rischia di perdere la propria sede della Camera di Commercio”.
“Ci aspetteremmo che su un tema così rilevante si discutesse con la cittadinanza, e invece non accade – ha detto il consigliere regionale Pd Antonio Blasioli – Chiediamo che la Giunta dialoghi con la Cciaa di Chieti-Pescara e di percorrere altre ipotesi,non quella di vendere il complesso storico di via Conte di Ruvo come deliberato dall’ente già a gennaio. Sede principale è già il Foro Boario di Chieti che verrà ristrutturato, secondo il progetto. con i fondi che si ricaveranno dalla vendita della sede di via Conte di Ruvo e del PalaBecci. Chiediamo che il sindaco faccia il sindaco e dialoghi con la Cciaa per valutare altre ipotesi e mantenere la sede secondaria in via Conte di Ruvo, e non solo qualche sportello. Per noi quello di oggi è un grido di dolore. Paradossale che Pescara perda la sede della Camera di Commercio nel silenzio”. Il consigliere comunale di ‘Pescara Città Aperta’ Giovanni Di Iacovo ha aggiunto: “Troveremo tra un anno una città in macerie alla fine del governo del centrodestra. Il PalaBecci è l’unico avamposto per ospitare eventi”.
Razionalizzazione degli immobili della Camera di Commercio. Avviata una ricognizione del mercato immobiliare come previsto dalla legge di riforma
In merito alla preoccupazione sollevata questa mattina in conferenza stampa dai consiglieri regionali e comunali del Partito democratico circa la possibile dismissione delle sedi camerali di Pescara, il presidente della Camera di Commercio Chieti Pescara, Gennaro Strever, chiarisce quanto segue.
«Come è noto, nel 2016 le Camere di Commercio italiane sono state oggetto di una articolata riforma, fortemente voluta dal Governo Renzi, che ha ridotto a 60 il numero complessivo degli enti camerali, e quindi non più uno per ogni provincia. In adeguamento alla riforma, a dicembre 2017 sul nostro territorio è stata attuata la fusione tra le Camere di Commercio di Chieti e di Pescara, con l’istituzione di un’unica Camera di Commercio. Nel decreto ministeriale istitutivo dell’attuale ente camerale è stata prevista come sede legale quella di via Pomilio a Chieti e come sede secondaria quella di Pescara. Tra gli effetti della riforma, inoltre, è prevista anche la razionalizzazione del patrimonio immobiliare di ogni ente camerale, che sarebbe dovuta avvenire già all’inizio del mandato degli attuali organi ma che finora non era stata ancora attuata. Ed è stato proprio questo il rilievo fatto alla Camera di Commercio Chieti Pescara durante una recente ispezione del Ministero dell’Economia e delle Finanze: l’ente camerale deve provvedere alla redazione di un piano di razionalizzazione e verificare la possibilità di mettere a reddito parte del suo complesso immobiliare. L’obiettivo è quello di ottimizzare i costi, ricostruire l’immobile di Chieti Scalo secondo criteri di sostenibilità e risparmio energetico e concentrare il più possibile il personale in una sede, mantenendo comunque su tutto il territorio di competenza il presidio dei servizi. Per questa ragione, la giunta camerale ha dato mandato di predisporre un piano di razionalizzazione che ad oggi consiste solo nel verificare se c’è la possibilità di locare o cedere parte del patrimonio immobiliare. A tale scopo, nei prossimi giorni sarà pubblicato un semplice avviso di manifestazione d’interesse che riguarda sia gli immobili siti a Pescara sia quelli siti a Chieti. Non c’è ancora alcuna decisione definitiva e questo avviso va letto come una ricognizione del mercato immobiliare per comprendere quali siano le reali soluzioni a disposizione della Camera di Commercio per adeguarsi al dettato normativo. Sicuramente, però, la sede secondaria di Pescara, prevista nel decreto istitutivo ministeriale, non è in discussione. La Camera di Commercio avrà sempre una sede nel capoluogo adriatico dove continuerà a erogare i propri servizi e non farà mancare il sostegno e la presenza nelle attività e negli eventi di propria competenza.