Si è tenuto stamane a Pescara il presidio dei sindacati sulla vertenza dei lavoratori della Tua, la società di trasporto regionale
Il presidio si è svolto davanti agli uffici della Regione Abruzzo, in piazza Unione, ed è stato organizzato dalle segreterie regionali di Filt Cgil – Fit Cisl – Uil trasporti – Faisa Cisal.
Al centro della mobilitazione la vertenza in atto dei lavoratori della società di trasporto regionale e le iniziative che le organizzazioni sindacali intraprenderanno per contrastare il graduale peggioramento della qualità del servizio pubblico offerto e il costante degrado delle condizioni di lavoro e dei salari dei dipendenti.
Il sit-in di protesta riguarda la vertenza aperta dalle segreterie regionali di FILT CGIL, FIT CISL, UIL trasporti e FAISA CISAL nei riguardi di TUA S.p.A., la Società Unica Abruzzese di Trasporto, il 16 dicembre 2024. La protesta è incardinata su 14 punti discussi con esito negativo nell’incontro del 23 dicembre 2024.
“L’avere dovuto sollecitare la verbalizzazione prevista della legge sullo sciopero, pervenuto con un mese di ritardo, rende il senso della considerazione riposta nei confronti delle maestranze. – si legge nella nota dei sindacati – Esaurito anche il secondo tentativo di conciliazione in Prefettura (12 febbraio) e registrando la chiusura aziendale a risolvere la controversia alle organizzazioni sindacali, non resta che la protesta.
Questo porta alla proclamazione della prima azione di sciopero dei lavoratori e, in concomitanza con la sospensione dei servizi, a scendere in piazza con un sit-in proprio sotto la Regione Abruzzo. Ricordiamo che TUA gode dell’affidamento in house providing dei servizi e pertanto è soggetta al controllo analogo della Regione”.
Le ragioni della protesta indicate nella nota dei sindacati:
“Gestione dell’esercizio: continue rimodulazioni dei turni di guida in funzione dell’ossessionata ricerca della saturazione dell’orario lavorativo del personale viaggiante hanno asseverato i carichi di lavoro, stanno rendendo sempre più difficile la conciliazione vita lavoro. Ad oggi ci sono stravolgimenti di turni di servizio in 3 unità di produzione, rigettati in quanto invivibili.
Un sottorganico che riesce a fare fronte all’esigenza ordinaria grazie alla disponibilità dei lavoratori, oggetto di variazioni di turno e negazione di ferie e permessi. Oltre alle istanze che ci pervengono da tutti i territori, a certificarne la gravità sono gli 11 licenziamenti volontari nel 2024. Complice la distorsione di contratti e accordi che appesantiscono sempre più le condizioni di lavoro del personale viaggiante, con una particolare attenzione proprio su Pescara. Ad esempio la Rotazione Unica (RU) nell’Area Metropolitana, originariamente costruita senza i vincoli imposti dalla contrattazione aziendale per personale in apprendistato (sterilizzato per 18 mesi del contratto aziendale), ma che oggi grava su 26 operatori professionalizzati i quali non vedono riconoscersi le spettanze ed i limiti organizzativi. con effetti pregiudizievoli su tutti i circa 300 operatori del pescarese.
Un modello organizzativo ridotto anche negli uffici vestizione turni, spesso sguarniti di addetti all’esercizio e sempre con una graduatoria aperta dalla quale attingere.
Sub affidamenti: la società continua ad affidare servizi di trasporto pubblico locale ad aziende private a costi apparentemente inferiori (stanti le segnalazioni che indicherebbero continui disservizi tali da richiedere l’utilizzo di mezzi e personale Tua). C’è poca chiarezza su tipologia e vetustà di mezzi usati, come anche sul personale:riduzione del numero di dipendenti diretti, dumping salariale da risorse pubbliche su lavoro privato”.
Le organizzazioni sindacali ribadiscono che si tratta di un’azione di vero e proprio “lucro” e non “di razionalizzazione e recupero di risorse”.
“Chiederemo alla Regione Abruzzo di fare le dovute verifiche. A tutto questo si aggiunge l’accorpamento delle residenze di lavoro, decisione che porta ad una movimentazione di autobus vuoti che si trasferiscono quotidianamente dai depositi alle residenze esterne, congestionando la rete stradale, con conseguenze economiche e ambientali negative”.
La nota prosegue con gli altri temi:
“Sulle fermate: ad oggi le paline che indicherebbero le fermate a passeggeri ed autisti sono sempre meno, nelle aree interne (extraurbane) la società, nonostante le diverse sollecitazioni da parte delle delegazioni territoriali e regionali e due verbali prefettizi, non ha provveduto al ripristino neanche di quelle erose dal tempo.
Evasione tariffaria: mancanza di controllo sulla vendita e distribuzione dei biglietti, con perdite economiche significative nonostante la disponibilità del personale alla vendita a bordo e alla verifica sancita da accordi sindacali mai onorati.
Zero riscontri sulle linee sub-affidate e inquadramento del personale: vi sono lavoratori nelle diverse aree professionali che stanno da anni assolvendo a mansioni superiori rispetto alla classificazione attribuita nell’organigramma aziendale, diversi con evidenze formalizzate e vertenze aperte che possono sfociare in percorsi giuridici che esporrebbero la società a contenziosi importanti.
Carenza Addetti all’Esercizio: figure professionali strategiche che si occupano della vestizione dei turni di servizio e la gestione del personale addetto alla guida, intesa come assegnazione delle agibilità (ferie congedi etc.) e copertura dei servizi in funzione delle emergenze che possano provenire da fattori esogeni del territorio (viabilità, agenti atmosferici) o imprevisti, come malattie del personale e guasti in linea dei mezzi. Carenti in diverse unità produttive e assenti in Chieti nonostante una graduatoria ancora aperta e un altro concorso esperito, della cui graduatoria non si ha traccia.
Auto aziendali: non si ha contezza su quale sia la regolamentazione che assegna vetture come benefit a dirigenti e quadri, si riscontrano vetture premium e utilitarie assegnate in ordine sparso senza averne traccia né notizia, con evidenti discriminazioni tra gli stessi inquadramenti. Contestualmente al personale addetto alla guida, la società è resistente nel riconoscere il rimborso carburante quando costretti ad usare i propri mezzi per raggiungere sedi di lavoro periferiche scoperte a causa dell’assenza del conducente assegnato.
Carenza di personale: mancata assunzione di nuovi autisti e meccanici, preferendo l’uso di agenzie di lavoro interinale e anche di personale viaggiante su scoperture fisse e strutturali, ignorando una graduatoria vigente.
Mancata trasformazione di contratti part time: nonostante l’impegno a trasformarli in full time, i dipendenti in servizio nelle officine e nelle biglietterie entro dicembre 2023, ad oggi una parte del personale (con oltre 10 anni di servizio) è ancora a orario ridotto e contestualmente alcuni punti vendita restano chiusi durante le ore di massima affluenza dei viaggiatori (es. terminal Pescara la domenica).
Rinnovi patenti CQC: nonostante l’invito del Presidente della Corte d’appello dell’Aquila a trovare un accordo con i ricorrenti entro il 6 marzo, al fine di mitigarne i costi, la società non ha ritenuto sino ad oggi di tentare un’accordo bonario.
Sicurezza: al riguardo occorre premettere che è stata istituita da circa un anno una nuova dirigenza che si occupa di emergenze e sicurezza. La struttura si è dotata di di nuovo personale, compreso il dirigente, con i costi che ne derivano; tuttavia noi riteniamo che la sicurezza non è un costo se funzionante. Assistiamo quotidianamente ad aggressioni al personale viaggiante che passano inosservate da parte della Società. Non esiste un sistema di rilevazione documentale da parte aziendale di questi eventi, disattesi gli impegni ad installare dashcam sugli autobus per videoregistrare questo tipo di eventi. Disattesi anche gli impegni legislativi che prevedono l’installazione di paratie di sicurezza per i conducenti entro il gennaio 2026. Al momento solo i mezzi di nuova acquisizione ne sono dotati”.
Al sit-in di Pescara erano presenti stamani anche numerosi consiglieri regionali del centrosinistra:
“La Regione deve fare la sua parte – hanno spiegato – per questo chiederemo la convocazione delle Commissioni competenti per favorire l’incontro tra la Società e le rappresentanze dei lavoratori. Sul tavolo dovranno esserci i 14 punti di confronto chiesti dai sindacati, che testimoniano la lentezza nelle azioni e l’alto numero di criticità che quotidianamente pesa sulle spalle di lavoratori e utenza: licenziamenti, evasione tariffaria, logica dei sub-affidamenti, carenza di personale e tanto altro che non può essere ignorato da chi è alla guida della Regione Abruzzo. Il trasporto pubblico locale rappresenta la seconda voce di Bilancio nelle competenze regionali, eppure manca del tutto una strategia di sviluppo, un piano di crescita professionale dei lavoratori, un corretto inquadramento del personale. È necessario, quindi, da parte di Regione Abruzzo, un controllo più attento e l’avvio di un confronto tra Azienda e sindacati nel luogo preposto, che è quello delle Commissioni competenti. Oggi i lavoratori ci hanno rappresentato la necessità di un cambio di rotta poiché attualmente si registra un impoverimento dell’intera categoria e questo è inaccettabile se consideriamo che è stato anche grazie ai sacrifici dei lavoratori che è nata TUA, l’azienda regionale di trasporto pubblico, che in 10 anni ha portato un risparmio nelle casse della Regione Abruzzo di 235 milioni di euro. È arrivato il tempo che la Regione destini una parte di questi risparmi al potenziamento della Società e al miglioramento del servizio agli utenti, che passa necessariamente attraverso l’accoglimento delle richieste della parte sindacale in merito alle condizioni di lavoro”.
IL SERVIZIO DEL TG8