Appalti Asl: processo alle battute finali. Oggi le arringhe degli avvocati difensori dell’ex manager Vincenzo Ciamponi. La sentenza nei prossimi giorni
La vicenda è legata all’inchiesta madre sull’appalto da 11 milioni di euro per la gestione delle residenze psichiatriche extra ospedaliere. Il procedimento si è andato via via restringendo all’unica posizione rimasta in piedi, quella dell’ex manager Ciamponi appunto, dopo i patteggiamenti del Presidente della Coop La Rondine che si aggiudicò l’appalto Domenico Mattucci e della coordinatrice della Cooperativa Luigia Dolce, due anni per entrambi, e dopo il suicidio in carcere del principale imputato, l’allora dirigente medico Sabatino Trotta.
Ciamponi invece, difeso dagli avvocati Massimo Galasso e Gianfranco Iadecola, deve rispondere di corruzione per l’esercizio della funzione per aver ricevuto, secondo l’accusa rappresentata dai Pm Anna Benigni e Luca Sciarretta, 8 Mila euro in parte utilizzati per l’acquisto di un’autovettura per il figlio.
La pubblica accusa punta molto sulle dichiarazioni dei due rappresentanti della Cooperativa La Rondine e sull’incidente probatorio dal quale sarebbero emerse le principali responsabilità di Ciamponi.
Oggi a partire dalle 14.00, la parola alle difese di Ciamponi, se il Tribunale ritiene potrebbe esserci anche la sentenza rispetto alla richiesta dei Pm, formulata nell’udienza dello scorso 4 aprile, di tre anni di reclusione.