Si chiude dopo oltre dieci anni una vicenda giudiziaria che vide coinvolti diversi amministratori pubblici abruzzesi, tra questi l’ex Presidente del Consiglio Regionale Marino Roselli e l’ex sindaco di Spoltore Franco Ranghelli.
L’indagine della Procura di Pescara denominata “Cabina di Regia” su varie ipotesi d’accusa, dalla corruzione al falso e la più grave, quella di associazione a delinquere. Nell’indagine fu coinvolto anche l’ex vice presidente di Ambiente Spa, Luciano Vernamonte, scomparso nel 2014. Questa mattina il giudice del Tribunale di Pescara ha emesso sentenza di assoluzione perché il fatto non sussiste su tutti i capi d’imputazione, in particolare su quello più grave, il reato associativo, volendo comunque entrare nel merito, visto che la maggior parte dei capi d’imputazione erano caduti in prescrizione. Il fascicolo, risalente all’estate del 2011, era stato aperto dall’allora Sostituto Procuratore Gennaro Varone e, dopo il suo trasferimento, ereditato dal PM Luca Sciarretta che nelle sue richieste non aveva non potuto tener conto dell’avvenuta prescrizione per tutti i reati salve che per uno, un presunto episodio di falso, per il quale ha chiesto l’assoluzione.
“Siamo ovviamente soddisfatti per l’esito di questo lungo processo – ci spiega l’avvocato di Marino Roselli – Vincenzo Di Girolamo, soprattutto perché il giudice è voluto entrare nel merito anche su quei capi d’imputazione caduti comunque in prescrizione.” Raggiante l’ex presidente del Consiglio Regionale Marino Roselli: “Dieci anni difficili vissuti con grande pena – ci confida Roselli – soprattutto per l’accusa più infamante di Associazione per delinquere. Questa sentenza di assoluzione mi ripaga di tanto dolore patito in questi lunghi anni.”