Presidio questa mattina a Pescara, sotto alla sede dell’assessorato regionale alla Sanità di via Conte di Ruvo, per la mancata adeguata assistenza ai malati mentali e ai loro familiari
Associazioni, malati, familiari e sindacati sono tornati a chiedere che venga gestito il carico troppo spesso lasciato ai familiari dei malati, con i Centri di Salute Mentale a ridotto orario di apertura e con difficoltà di accesso.
“Chiediamo l’istituzione della Consulta della Salute mentale che il Piano Sanitario Regionale prevede dal 2008 e che era stata assicurata nel 2020 – ha spiegato Tiziana Arista presidente di Cosma (Coordinamento Salute Mentale Abruzzo)- e poi chiediamo attenzione da parte della Regione per i malati, per chi soffre di salute mentale e i loro familiari. I Centri di Salute Mentale pubblici sono ormai alle prese con pochissimi fondi nonostante il grande lavoro degli operatorie e la crescente mole di richieste di aiuto. Sappiamo che c’è stato il Covid e che la sanità è stata travolta da tutto questo, ma noi non chiediamo molti fondi ma aiuti per tenere le persone affette da disturbi mentali nelle loro case e con i propri cari anziché ricoverati nelle strutture con costi maggiori come avviene ancora oggi. Non ci si venga a dire dunque che è un problema di fondi”.
Eugenio Di Caro dell’associazione “Percorsi” si chiede come mai non sia ancora arrivata la delibera per l’istituzione della Consulta: “É già legge dal Piano Regionale Sanitario 2008-2010 e, quindi, non si capisce perché non sia applicata così come previsto da anni una norma già esistente. Specie i pazienti più giovani meritano una vita il più possibile autonoma e indipendente: non siano chiusi nelle strutture lontani dal mondo”. La situazione, già storicamente difficile, sta diventando insostenibile: malati, familiari e associazioni chiedono interventi immediati e risolutivi.