Salgono le tariffe della mensa scolastica di Pescara e, per i sindacati, l’aumento mette a rischio anche i posti di lavoro, visto che il servizio sarà meno “appetibile”. La Filcams Cgil e la Uiltucs Abruzzo annunciano una mobilitazione
Sono 120 i lavoratori che, secondo i sindacati, rischiano conseguenze dovute al raddoppio del prezzo del pasto nelle scuole pescaresi. La Filcams Cgil e la Uiltucs Abruzzo annunciano una mobilitazione.
L’aumento delle tariffe scatta a partire da gennaio 2024. Cgil e UilTucs parlano di “fatto molto grave che, probabilmente, indurrà molti cittadini a rinunciare al servizio mensa per i propri figli. I circa 120 lavoratori impiegati, tutti part-time involontari, potrebbero subire un taglio considerevole delle ore di lavoro e di conseguenza dei loro redditi, molti dei quali già al di sotto della soglia di povertà”, denunciano quindi le sigle sindacali.
“Tutto questo è inaccettabile – tuonano Cgil e UilTucs – Alle autorità competenti chiediamo interventi decisi per evitare possibili tagli alle ore del personale impiegato. In attesa di sviluppi, rimanendo vigili sulla questione, comunichiamo sin da subito che nel caso in cui non vengano fornite garanzie occupazionali e reddituali alle addette e agli addetti del servizio mensa – concludono -, siamo pronti a mobilitarci al fine di sostenere e dare voce a chi cerca di sopravvivere lavorando nell’ambito di questo appalto”.