Pescara: scontro aperto in Comune sulla questione degli asili nido

“Sugli asili nido arriva il primo, brusco risveglio per i cittadini pescaresi dopo le elezioni. Nonostante il calo delle domande registrato con l’avviso per l’anno educativo 2024/2025 infatti sono tornate ad esplodere le liste d’attesa, azzerate fino al 2019 quando al governo del Comune e della Regione c’era il centrosinistra”: così stamattina a Pescara la conferenza stampa del gruppo del Pd

Nell’incontro con i giornalisti intanto i numeri: “A fronte di 336 domande, in calo rispetto alle 366 dello scorso anno, sono rimasti fuori dagli asili nido ben 187 bambini, la stragrande maggioranza (ovvero 142) residenti a Pescara. Sono dunque più i bambini rimasti fuori che quelli ammessi (152, di cui 137 residenti a Pescara). Numeri altissimi, molto vicini al record dell’anno educativo 2021/2022 quando i bambini in lista d’attesa erano 202 e per far fronte al quale il centrodestra riuscì solo a dare la colpa ai bambini non residenti, giungendo alla revisione del regolamento comunale al grido di “prima i pescaresi”: una revisione che, visti i numeri di quest’anno nonostante il calo di domande, non ha portato alcun beneficio neppure ai pescaresi, ma si è limitato a penalizzare quei genitori che si sono trasferiti fuori dal territorio comunale spesso per risparmiare sul costo della casa, ma i cui nonni con molta probabilità continuano a vivere nei pressi del nido al quale è stato iscritto il bambino”.

“A far crescere la preoccupazione di questi numeri però è la inedita assenza di prospettiva. La Regione Abruzzo e il Comune di Pescara infatti non hanno rifinanziato le convenzioni con gli asili nido privati, che grazie alle precedenti amministrazioni avevano accolto i bambini in lista d’attesa: una informazione però che ai pescaresi è stata rigorosamente omessa. E non è neppure sufficiente, da parte del sindaco e degli ex assessori, continuare a rassicurare sull’imminente apertura dei 4 nuovi asili nido costruiti al posto dei parchi: non solo gli asili potevano essere realizzati in altri luoghi decisamente meno impattanti, ma nei piani pluriennali delle assunzioni previste dal Comune non c’è traccia del personale che sarà necessario per far aprire quegli asili, non ve ne è traccia nel bilancio pluriennale dell’Ente, nelle note di indirizzo per la refezione scolastica e non vi è traccia neppure di una gara per l’eventuale affidamento della gestione degli asili nido alle cooperative, gara che nell’ultimo caso ha richiesto circa 12 mesi perché particolarmente complessa in ragione degli importi elevati. I nuovi asili nido, una volta ultimati, rischiano insomma di restare chiusi, continuando a tenere fuori dagli asili centinaia di bambini. Alla giunta Masci, quando sarà costituita, chiediamo da subito di dare una risposta a queste famiglie, valutando anche il ripristino delle convenzioni per abbattere le liste d’attesa e avviando da subito le procedure per le assunzioni necessarie al funzionamento degli asili nido”.

Barbara Orsini: