Cittadina pescarese esasperata per la chiusura dell’acqua da parte dell’Aca protesta lavando i panni nella fontana della Nave di Cascella. La solidarietà di tanti, passanti e non solo.

Si chiama Giulia ed è una mamma di famiglia esasperata, come tante altre, dal fatto che dagli inizi di luglio ha l’acqua in casa solo trenta minuti al mattino e, quando va bene, altrettanti nel tardo pomeriggio. Un disagio ormai insopportabile per denunciare il quale ha deciso di portare dei panni e uno stendino, oggi pomeriggio, in pieno centro a Pescara mettendosi a lavare delle t- shirt nell’acqua della Nave di Cascella. Con altre mamme, anch’esse alle prese da luglio con enormi disagi legati all’interruzione del servizio idrico a Pescara, Giulia ha manifestato con cartelloni rivolti all’Aca. Poco dopo l’inizio della protesta sono giunti sul posto, sotto lo sguardo dei tanti passanti curiosi, due agenti di polizia municipale i quali pur comprendendo le ragioni di Giulia l’hanno invitata ad uscire dalla fontana promettendole che avrebbe parlato con chi di competenza.

       ( i panni stesi sul marciapiede della Nave di Cascella e Giulia che parla con gli agenti della Municipale)

Con Giulia, in protesta contro l’Aca, altre donne residenti in diversi angoli della città ma anche a Montesilvano: a riprova del fatto che il disagio ormai non conosce tregua e confini. Nessuno ne fa una questione politica: ” Vogliamo l’acqua e basta. Come possono pensare che una famiglia possa vivere con un’ora di acqua! Le autobotti? A noi sembra il minimo eppure nessuno ci pensa e noi siamo ridotti in questo stato”.

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La presidente dell’Aca Giovanna Brandelli ha detto che “In merito alla vicenda alle ore 19:00 di oggi, 7 agosto, dal gestionale Aca non risultano richieste di intervento per quell’utente negli ultimi mesi. Aca apre d’ufficio, pertanto, la pratica e domani andrà a verificare all’indirizzo indicato quale sia la criticità e ne daremo riscontro”.