Il Nucleo centrale ispettori pesca della Direzione Marittima di Pescara ha sequestrato 2,6 tonnellate di calamari congelati per violazioni sulla tracciabilità
Il sequestro è arrivato al termine di un’intensa attività di monitoraggio lungo la filiera ittica. Le violazioni riguardano la mancanza di documentazione utile a certificare la tracciabilità del pescato.
Il peso complessivo dei calamari sequestrati è di 2,6 tonnellate. Il prodotto ittico, custodito in un deposito per lo stoccaggio in provincia di Teramo, era privo dell’etichettatura obbligatoria che riporta tracciabilità e momento di cattura, quindi è stato ritenuto di dubbia provenienza e potenziale pericolo per i consumatori finali.
Tale illecito, si legge in una nota dela Direzione Marittima, è punito ai sensi del Decreto Legislativo 4/2012 – il regime sanzionatorio nazionale per illeciti in materia di pesca previste anche dalla normativa di settore comunitario – con una sanzione amministrativa fino a 4.500 euro.
L’acquisto e la commercializzazione di prodotto non tracciato configura di per sé un illecito perseguibile a norma di legge, oltre a rappresentare una potenziale minaccia per la salute pubblica. La Direzione Marittima invita a verificare con attenzione la provenienza e la qualità della merce che si intende acquistare o consumare.
“Le attività di controllo e vigilanza sulla filiera della pesca continueranno senza sosta al fine di tutelare il consumatore finale, tutti i commercianti rispettosi delle regole e della legge e il mare quale volano delle attività marittime” ha dichiarato il Direttore Marittimo di Pescara, Capitano di Vascello Fabrizio Giovannone.
(Foto di repertorio)