Pescara: si è spenta Rita Consorte

Alla sua storia, alla sua voce di disperazione per esser rimasta sola, senza un lavoro e con una pensione da fame, specie dopo la morte della zia un anno fa circa, tutto l’Abruzzo aveva dato più e più volte risalto: dimessa giorni fa dopo un delicato intervento, a 48 anni si è spenta nella sua casa di Spoltore Rita Consorte

Insufficienza respiratoria: Rita si è spenta nella sua casa di Spoltore per cause naturali. A trovarla una signora che la aiutava nel quotidiano di una vita da sempre difficile. Rita era stata dimessa giorni fa dall’ospedale dopo aver subito un intervento chirurgico per insufficienza respiratoria. Giornalista ha collaborato con diverse testate, ma a causa di problemi di salute, ultimamente aveva dovuto lasciare la professione. Tifosissima del Pescara, Rita si era trasferita da qualche mese a Spoltore.

L’ultimo saluto terreno domani, martedì 13 agosto, alle ore 16 nella chiesa di Santa Caterina.

Orfana dei genitori, Rita aveva perso anche l’adorato fratello e poi un anno fa circa la zia 90enne con la quale viveva. 

Il volto di Rita, la sua voce, i suoi capelli rossi e la sua forza caratteriale era arrivata fino a “L’Indignato” di Canale 5, dopo tante proteste a Pescara dove arrivò ad incatenarsi davanti alla Prefettura ( era il 30 giugno 2023) ma nulla si è mai risolto e così Rita è rimasta sola e invalida al 75 per cento quando ha perso l’ultimo prezioso pezzo della sua famiglia ossia l’anziana zia 90enne. Rita aveva scritto a Mattarella, aveva chiesto aiuto a chiunque potesse aiutarla a trovare un posto di lavoro: orfana di entrambi i genitori la battagliera Rita aveva perso anche il fratello ma con la forza che tutti ricordiamo aveva tentato la via dei concorsi piuttosto che della politica. Insomma, Rita ha provato a non arrendersi mai. Quando l’adorata zia se n’è andata, un anno fa circa, Rita è rimasta definitivamente sola e costretta a vivere con la sua pensione di invalidità che ammontava a poco più di 300 euro al mese. Rita non si arrende e nonostante una invalidità al 75 per cento prova a reagire e a far sentire la sua voce: chi oggi la piange ne ricorda la dignità perchè Rita non voleva che le si elemosinasse nulla che non fosse un lavoro a maggior ragione alla luce della sua pensate e riconosciuta invalidità.

Fino a qualche anno fa qualche occupazione, tra collaborazioni giornalistiche e piccoli impieghi nel pubblico, riusciva a trovarla per sbarcare il lunario anche grazie al sostegno dei familiari che oggi non ci sono più, ma adesso, spiega, la situazione si è fatta insostenibile. “Non so più dove andare a sbattere la testa. Ho bussato a tante porte e nonostante la mia storia sia finita sulle cronache nazionali nessuno ha fatto niente per me”. Una lettera l’ha inviata l’anno scorso anche al presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

“Questa tragedia deve interrogarci sul modello di società al quale vogliamo ambire – ha detto Luciano D’Alfonso con il quale Rita in passato aveva collaborato – si parla tanto di figure professionali di spicco e del loro prezioso contributo, anche Rita dava un prezioso contributo alla società, dal suo piccolo angolo di mondo, in solitudine, segnata dai drammi della vita, con la perdita in breve tempo di tutta la sua famiglia, suo fratello, i genitori e di recente anche la zia, eppure non ha mai smesso di combattere e di rivendicare per sè il posto che le spettava nel mondo”.

“Provo grande tristezza per questa tragedia, da quando si era trasferita a Spoltore – dice il sindaco Chiara Trulli – ci siamo messi subito a sua disposizione con alcuni assistenti sociali che l’andavano a visitare quotidianamente e l’aiutavano nelle piccole cose. Ci ho parlato personalmente venerdì scorso, era uscita dall’ospedale e stava meglio, davvero un profondo dolore per tutta la comunità di Spoltore”.

Il Sindacato giornalisti abruzzesi e il gruppo regionale dell’Unione Stampa sportiva italiana esprimono profondo cordoglio per la prematura e improvvisa scomparsa della collega Rita Consorte. 48 anni, iscritta all’ordine e al sindacato dal 2008, Rita si è sempre spesa con grande energia su tematiche sociali e di disagio, sul piano personale coltivava più di altre soprattutto la passione per il calcio ed era grande tifosa del Pescara. Sga e Ussi si uniscono con partecipazione e affetto al cordoglio di quanti le hanno voluto bene.

 

Barbara Orsini: