Pomeriggio di protesta a Pescara dove studenti e docenti del “Liceo Marconi” si sono dati appuntamento nel giardino che collega il palazzo della Provincia a quello del Comune per manifestare il dissenso verso la soluzione delle 5 sedi per il prossimo anno scolastico.
Una decisione quella di dislocare gli oltre 1.500 alunni, con relativo corpo docente, in 5 diverse sedi presa dalla Provincia e mal accolta da subito, da tutti.
“Sono state definitivamente individuate le strutture che per il prossimo anno scolastico ospiteranno in via temporanea le 64 classi del Liceo ‘Marconi’, consentendo alla Provincia di Pescara di aprire il cantiere per la demolizione e ricostruzione della sede originaria. Cinque i fabbricati che accoglieranno i nostri 1.500 studenti che potranno riprendere regolarmente l’anno scolastico in presenza e che, soprattutto, resteranno tutti a Pescara, limitando al minimo i disagi”. Così il Presidente della Provincia di Pescara Antonio Zaffiri ufficializzando il provvedimento.
Con studenti e professori anche parecchi genitori convinti sostenitori che si possa rintracciare una diversa soluzione. Il Comitato “MARCONI Quo vadis ?” ha rivolto un appello anche alla cittadinanza pescarese invitata a partecipare. “Zaffiri non renderà i 1.500 studenti e le circa 200 unità di personale dei clochard privati dei diritti costituzionali all’istruzione!”
( alcuni momenti della protesta di oggi)
Ecco le rivendicazioni del Comitato :
*No allo spezzettamento* del Marconi su 6 sedi (5 per aule +1 per uffici, senza palestre, biblioteca, laboratori, servizi e aule speciali…).
*No alla demolizione* del Marconi, da ristrutturare non da demolire per realizzare dei capannoni industriali, pericolosi ed energivori, privi di funzionalità educativa.
È stata denunciata alla magistratura e agli organi di controllo, da alcuni docenti e tecnici, il cambio del finanziamento ottenuto, da parte della Provincia, da riqualificazione dell’esistente a demolizione e ricostruzione di un nuovo edificio, tra l’altro parziale e inadeguato al ruolo di spazio educativo.
*Ci sono soluzioni alternative* per salvare il finanziamento e l’edificio esistente del Liceo Marconi. Se i politici non sono un grado di assumere su di sé la responsabilità di una soluzione coraggiosa e mediata sarà la magistratura a valutare le nostre denunce.