Slitta ancora la firma della tanto discussa ordinanza per stabilire gli orari di chiusura di ristoranti, bar e locali di Pescara, ora che l’Abruzzo è in zona bianca.
Se operatori e associazioni di categoria chiedevano di non prevedere orari vista l’emergenza economica, l’amministrazione comunale è invece intenzionata a imporre regole. Il sindaco, Carlo Masci, con l’obiettivo di “trovare punti di convergenza”, ha nuovamente incontrato le associazioni di categoria. Mentre il provvedimento dovrebbe essere firmato domani, l’ipotesi attuale è prevedere orari diversi in base alle zone. Intanto, stasera le attività potranno lavorare senza limitazioni orarie. La questione comunque è ancora aperta. Il Comune di Pescara ha reso noto che “la nuova disciplina riguarderà solo le aree che il Consiglio ha ritenuto a maggior rischio di assembramenti e inquinamento antropico-acustico, e segnatamente piazza Muzii, centro storico, lungomare”, ma ora sembra che la riviera sarà tenuta fuori dagli orari più restrittivi. L’ipotesi, spiega Masci, è prevedere la chiusura a mezzanotte e mezza da domenica a giovedì e all’una e mezza venerdì e sabato nel distretto di piazza Muzii e centro storico, consentendo invece mezz’ora in più nelle altre aree. Discorso a parte per le attività artigianali come gelaterie, pizzerie al taglio e cornetterie che, escludendo il consumo sul posto, non dovrebbero avere limiti. Non è ancora chiaro se nel provvedimento verrà inserito il divieto di “stazionamento degli avventori nelle immediate vicinanze delle attività di somministrazione di alimenti e bevande dopo la chiusura delle stesse”, misura inserita nell’ordine del giorno presentato dalla maggioranza e approvato ieri dal Consiglio comunale. “Le associazioni di categoria, pur non condividendo appieno le linee del Consiglio comunale, hanno preso atto del sacrificio imposto alle attività in questo momento di ripartenza e fermamente hanno insistito chiedendo di garantire orari più flessibili per luglio e agosto. Il sindaco Masci – si legge – ha assunto l’impegno di sottoporre al Consiglio comunale un nuovo atto di indirizzo per andare incontro alle richieste delle rappresentanze di categoria”.