Rinviato a giudizio a Pescara per un presunto scambio voti-incarichi, il presidente del Consiglio Lorenzo Sospiri in una nota spiega di essere fiducioso “di poter fare definitivamente chiarezza su una vicenda sicuramente sgradevole, ma che evidentemente ha bisogno di un supplemento di approfondimento per ripristinare i suoi contorni reali e restituirle piena nitidezza e trasparenza”.
“Avremo l’occasione per ri-spiegare anche i ritmi delle campagne elettorali che sono l’occasione in cui i candidati parlano e si confrontano con tutti i cittadini che, a quanto sia possibile sapere, si ritengono onesti. E soprattutto sono l’occasione per confrontarsi con chi ha anche una personale esperienza politica”, chiarisce Sospiri in riferimento al ‘caso’ Dogali.
“Nel caso specifico – ha puntualizzato il Presidente Sospiri – ricordo che all’ex consigliere comunale non è mai stato assegnato alcunché, come accertato dalle indagini condotte dalla stessa Procura, ma soprattutto, aggiungo, non è stato promesso alcun incarico quale contropartita per una presunta cessione di voti e infatti dalle frasi non si evince alcuna promessa. Ricordo che l’ex consigliere Dogali è anche in regime di quiescenza professionale dunque, in qualità di pensionato, come prevede la norma, non potrebbe e non può comunque percepire ulteriori indennizzi codificati da un regolamento preciso. E ritengo che chiedere a un ex consigliere di valutare una propria ricandidatura-impegno alle elezioni comunali di Pescara, che infatti si sono svolte dopo qualche mese da quelle regionali, fosse e sia legittimo e democraticamente consentito”.