Sit-in degli studenti del collettivo Libera Associazione della provincia di Pescara per chiedere di rivedere i percorsi di alternanza scuola-lavoro e per sottolineare come il 18enne Lorenzo Parelli, morto schiacciato da una trave in una fabbrica durante uno stage, debba essere “l’ultima vittima delle tragedie prodotte da questo sistema fallace”.
Il presidio degli studenti del collettivo Libera Associazione si è svolto ieri a Pescara, nella centralissima piazza della Rinascita, dove gli studenti hanno esposto un cartello in ricordo di Lorenzo Parelli, studente di un istituto professionale di Udine morto il 21 gennaio scorso mentre stava frequentando un Pcto, i cosiddetti percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento che hanno sostituito l’alternanza scuola-lavoro. Il cartello bianco con la scritta con la vernice rossa recita: “Lorenzo vive”.
Alla radice di questi episodi – sottolinea il collettivo studentesco Libera Associazione – c’è un sistema lavorativo dove la sicurezza non esiste, e che causa perciò una media di 4 morti sul lavoro al giorno. Oltre a ciò, l’Alternanza Scuola-Lavoro, introdotta nel 2016 con la Buona Scuola, ha spesso fatto entrare gli studenti delle scuole superiori in aziende e fabbriche dove, invece di ricevere una formazione professionale, sono stati oggetto di sfruttamento e hanno rischiato per la loro incolumità e addirittura per la loro vita. Lorenzo deve essere l’ultima vittima delle tragedie prodotte da questo sistema fallace: chiediamo che tutta la politica prenda posizioni per risolvere il problema della sicurezza sul lavoro e per rivedere un modello di Pcto che ad oggi rischia di mettere in pericolo la vita degli studenti”.