A Pescara anche gli autisti dei bus colpiti dalle multe dei T-Red: lo sostengono i consiglieri regionali e comunali del Pd che chiedono alla TUA di difendere i propri dipendenti nei casi di manifesta illegittimità delle sanzioni
La scorsa settimana abbiamo svelato come ammontino a ben 52mila le sanzioni elevate a Pescara mediante il sistema T-red. A far discutere è soprattutto il fatto che più della metà (26.457) siano state irrogate per mancato rispetto della segnaletica orizzontale (di cui all’art. 146 del codice della strada). Violazioni quali oltrepassare quel tanto che basta la striscia d’arresto in prossimità del semaforo, oppure varcare o calpestare la linea continua che divide le corsie, che non costituiscono affatto un rischio rilevante per la sicurezza stradale, in quanto non determinano l’impegno dell’incrocio. Per queste infrazioni sono previsti il pagamento di € 35,20 euro (se pagato entro 5 giorni) o € 47,80 (dal sesto al sessantesimo giorno) e soprattutto la decurtazione di 2 punti della patente. Oltre agli automobilisti, le multe colpiscono anche gli autisti della Tua, per cui chiediamo all’azienda di trasporto regionale una presa di posizione forte a difesa di tutti quegli autisti che vengono sanzionati perché si trovano nell’impossibilità di rispettare il codice della strada.
Proprio in questi giorni la Tua sta ricevendo numerose sanzioni, le quali ovviamente vengono poi poste a carico dei singoli dipendenti, sia per quanto riguarda l’esborso economico che la sottrazione dei punti. Per questo pensiamo sia il caso che la Tua intervenga confrontandosi con il Comune di Pescara su alcuni aspetti. Premettendo che gli episodi di passaggio con il rosso vanno giustamente puniti, ci limiteremo a trattare le violazioni dell’art. 146 comma 2 del codice della strada. E in particolare:
1) Il superamento della striscia longitudinale continua che delimita la corsia a causa della presenza di auto parcheggiate in divieto di sosta.
In questi casi gli autisti di Tua, come di altri vettori privati e mezzi pesanti, sono obbligato ad allargarsi, impegnando la corsia limitrofa, per superare l’ingombro delle vetture parcheggiate. Problema a cui può essere posto rimedio mediante un controllo costante dei vigili urbani, oppure spostando qualche metro più indietro le telecamere al fine di immortalare il vero trasgressore del codice della strada, ovvero colui che lasciando la macchina in divieto di sosta costringe gli autisti a manovre illecite ma necessarie. Il timore delle sanzioni ha indotto in qualche caso gli autisti a fermare il mezzo con i passeggeri a bordo ed attendere l’arrivo dei vigili per riprendere la corsa una volta registrata l’infrazione. I più però, anche al fine di garantire un servizio efficiente alla cittadinanza, hanno aggirato l’ostacolo incorrendo in sanzioni pesanti che rischiano di compromettere lo svolgimento del loro stesso lavoro. Proprio in questi giorni stanno pervenendo le multe di novembre, e si è in attesa di quelle dei mesi successivi. Questa mattina siamo in grado di mostrarvi alcuni di questi verbali, relativi a violazioni commesse in via Luisa d’Annunzio e via Gabriele D’Annunzio.
2) Un altro fattore di criticità/trappola è rappresentato dalla larghezza delle corsie, che dovrebbe essere pari a 3,5 metri.
Abbiamo svolto un sopralluogo agli incroci dove sono presenti i T-red, in particolar modo in Piazza Italia e via Gabriele D’Annunzio. Le foto che vi mostriamo testimoniano come la larghezza delle corsie sia in realtà di circa 2,80 metri, su per giù l’ampiezza di un autobus, come si vede anche ad occhio nudo. Come è stato possibile dunque multare autobus e mezzi pesanti per aver superato la striscia longitudinale continua se le corsie sono larghe meno di 3,5 metri? Si tratta infatti di un’illegittimità che aumenta esponenzialmente il rischio di commettere violazioni. Chi ha verificato in Comune la larghezza delle corsie? Possono essere valide le multe in caso di mancato rispetto delle dimensioni previste dal Codice della strada?
3) Passaggio con l’arancione senza avere contezza dell’imminenza del rosso.
Lo spazio di frenata di una macchina è senza dubbio diverso da quello di un autobus. In prossimità dei semafori trappola, spesso gli autisti si ritrovano a scegliere tra il rischio di una multa e l’arresto brusco del mezzo, che come sappiamo – specie nelle ore di punta, quando non tutti i passeggeri trovano posto a sedere – può causare cadute e infortuni, che infatti non sono mancati. Per questo riproponiamo la richiesta di installazione dei semafori countdown, come prospettato anche dalla normativa vigente in funzione di un approccio corretto e non puramente sanzionatorio per conducenti professionali e semplici cittadini. Il conto alla rovescia permetterebbe agli autisti di avere contezza dei secondi a disposizione per l’attraversamento e garantire una guida più sicura, attenta e scorrevole.
Il gruppo Pd regionale invita quindi la TUA a chiedere un incontro al Comune di Pescara per verificare le anomalie in questione. Dopo aver chiesto ai propri autisti con una circolare interna di oltrepassare la doppia striscia continua in viale Marconi per far fronte alle rotatorie chiuse al transito, l’azienda di trasporto scelga da che parte stare, e si adoperi per l’annullamento di queste multe ingiuste, ingiustificate e illegittime, salvaguardando il patrimonio più prezioso, ovvero il proprio personale. Vogliamo infine riportarvi un ultimo caso che ci è stato recentemente segnalato. Il Comune di Pescara ha deciso di far cassa persino in situazioni eccezionali in cui gli stessi vigili hanno invitato gli automobilisti a transitare con il semaforo rosso. La foto che vi proponiamo è stata scattata su via Tirino – angolo Colle Renazzo, e non si tratta di un caso isolato.
L’automobilista è stata multata il 19 ottobre 2022, quel giorno su via Tirino è scoppiato un tubo dell’acqua, potete trovare riscontro sulla stampa. I vigili – in foto è ritratta la pattuglia ferma – hanno chiuso la strada e chiesto agli automobilisti di transitare con il rosso per non bloccare la circolazione. Nulla da imputare agli agenti che in un momento di emergenza si sono occupati di dirigere e snellire il traffico. Trascorse alcune settimane, tuttavia, agli automobilisti è pervenuta sanzione, con annessa sottrazione di 6 punti dalla patente. Hanno presentato ricorso in autotutela, ma non avendo ricevuto risposta nei venti giorni successivi sono stati costretti a pagare per aver osservato un comportamento dettato dai vigili intervenuti sul posto. L’ennesima conferma di come il Comune di Pescara non sia minimamente animato da propositi volti ad implementare la sicurezza stradale, bensì dalla semplice voglia di fare cassa. Anche in questo frangente chiediamo all’Amministrazione Masci di rivedere queste sanzioni restituendo soldi e punti e ai malcapitati automobilisti. «È sempre più evidente – afferma Piero Giampietro – come le dichiarazioni del Comune secondo cui le sanzioni sarebbero irrogate soltanto nei casi più eclatanti e ineccepibili non trovino fondamento e stiano crollando di fronte all’evidenza».