Pescara: tre giorni di teatro e performance con Scenari Europei

Tre giornate di teatro, performance, videoarte e musica a Pescara per la nona edizione di Scenari Europei

La rassegna, organizzata dal Florian Metateatro e con la direzione artistica di Giulia Basel e Massimo Vellaccio, si terrà al Florian Espace  il 20-21 e 27 settembre 2024.

Il Florian Metateatro apre la stagione autunnale con il noto e apprezzato festival incentrato sulle giovani generazioni e sui linguaggi plurimi dell’arte: Scenari Europei – un giovane festival.

Questa mattina in Comune si è svolta la conferenza stampa di presentazione dell’evento, presenti il vicesindaco e assessore alla Cultura Maria Rita Carota e il presidente della Commissione Cultura Maria Rita Paoni Saccone, le quali hanno sottolineato “il pensiero di profonda stima e interesse” per l’attività del Florian, presente sul territorio da 36 anni.

Scenari Europei è promosso dal Florian Metateatro – Centro di Produzione Teatrale in collaborazione con l’associazione Premio Scenario; la direzione artistica è di Giulia Basel e Massimo Vellaccio, col sostegno della Regione Abruzzo, del MiC-Ministero della Cultura e del Comune di Pescara.

Il programma della tre giorni, ricco di teatro, musica, performance, video arte porterà a Pescara giovani compagnie che si sono distinte per il teatro al Premio Nazionale Scenario – nuovi linguaggi per la ricerca rivolto agli under 35, di cui il Florian è tra i più attivi promotori, ed artisti presenti in altri prestigiosi Festival, anche di altre discipline artistiche

Ogni serata del Festival sarà composta da più momenti, a partire dalle 20.45 fino alle 23 circa, con gli spettacoli, i video, la musica. Il tutto accessibile conbiglietto per l’intera serata a costi contenuti, per agevolare una partecipazione più ampia possibile.

Molti gli artisti che si alterneranno sui palchi del Florian Espace, tre diverse proposte a serata con spettacoli di grande intensità ed energia. Un modo per gli spettatori di vivere diverse emozioni, passando senza quasi soluzione di continuità dal teatro alla musica, alla danza alle arti visive.

Come sempre le serate si concluderanno con gli incontri con lə artistə, a cura di Massimo Vellaccio e Paolo Verlengia con la partecipazione di Pippo Di Marca, Sibilla Panerai, Miriam Ricordi, Anna Paola Vellaccio.

Programma nel dettaglio:

venerdì 20 settembre h 20.45 Teatro

Natiscalzi DT (Castelnovo di Sotto – RE): “COSA HAI IN TESTA?”

Progetto Vincitore Premio Scenario Infanzia 2024. Regia e coreografia Claudia Rossi Valli, con Claudia Rossi Valli, Elena Grappi.

Liberamente ispirato all’albo illustrato Il bambino con i fiori nei capelli di Jarvis, Cosa hai in testa? racconta di quando siamo spensierati, di quando in testa abbiamo picnic di compleanno, fuochi d’artificio e passi di danza mozzafiato.
È anche la storia di un’amicizia tra due bambine, Ele e Vale, che sono le migliori amiche. Una delle due è un po’ speciale, forse diversa da tutti gli altri: al posto dei capelli ha rami e foglie, una chioma magica dalla quale può uscire tutto ciò che immaginano. Le due amiche navigano a vele spiegate sul veliero della loro fantasia, finché un giorno qualcosa cambia: un corvo nero volteggia sopra di loro e, una ad una, le foglie sulla testa di Vale cadono.
Spesso le cose belle sono anche le più delicate, e a tutti, grandi e bambini, capita di dover attraversare passaggi dolorosi: allora abbiamo in testa solo pensieri in bianco e nero e ci sentiamo nodosi e pieni di spine.
“Cosa hai in testa?” attraversa con delicatezza il mondo complesso delle emozioni, per mostrare che è normale incontrare momenti difficili ma che a ogni inverno segue una primavera, sottolineando l’importanza dell’empatia e il ruolo fondamentale che hanno coloro che ci amano nel sostenerci nel nostro percorso di crescita.

Claudia Rossi Valli si forma al corso di teatro danza della Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi di Milano e nel 2012 vince una borsa di studio per l’American Dance Festival (USA). Danza per Compagnia Tiziana Arnaboldi (CH), Compagnia Zappalà Danza (IT) e Compagnia Abbondanza/Bertoni (IT). Nel 2016 fonda insieme a Tommaso Monza la Compagnia Natiscalzi DT. Elena Grappi è danzatrice per Natiscalzi DT dal 2022. È insegnante certificata Dance Well – movement research for Parkinson.

h 21.30 Musica

Alisia Jalsy (Pescara)

Alisia Ingrassia, in arte Alisia Jalsy, è una giovane cantautrice palermitana. Scrive brani autorali dal 2016 quando, per la partecipazione alla semifinale di Italia’s got Talent, le viene richiesto di realizzare il suo primo brano, ‘Se solamente Tu’. Si trasferisce a Pescara nel 2019 per intraprendere il percorso di studi in Composizione pop/rock, presso il Conservatorio L. D’Annunzio. Contemporaneamente al Conservatorio frequenta il C.E.T di Mogol e l’House of Europe ad Helsinki. Partecipa ad eventi cantautorali come il Tenco Ascolta di Pescara in apertura ad Avincola. Attualmente porta avanti il proprio progetto musicale pop/rock del quale si contano sei brani editi. La formazione attuale comprende: Alisia Ingrassia (voce), Iader Nicolini (chitarra), Edoardo Di Massimo (chitarra), Matteo Lisanti (pianoforte e tastiere), Diego Zampacorta (basso), Michele Montaruli (batteria)

h 22.00 Teatro

Cicconi/Vono: “TINTA – una storia autobiografica” (Milano)

Progetto Vincitore Premio Scenario Adolescenza 2024. Da un’idea e una storia autobiografica di Eleonora Cicconi; drammaturgia e regia Verdiana Vono, con Eleonora Cicconi.

“Quando ho compiuto sedici anni mia nonna mi ha portata con lei a Toronto per farmi conoscere un tassello doloroso del suo passato. Lei aveva già fatto questo viaggio. Era partita su un transatlantico dalla Sicilia per andare ad incontrare mio nonno, con cui si era appena sposata per procura.” Un’avventura romantica che vista da vicino si rivela una favola nera. La ragazza attraversa mille ostacoli e per cavarsela segue il filo della sua passione, il cucito. Un pomeriggio la nonna racconta la sua vita alla nipote. La sua voce registrata svela segreti, desideri e sogni infranti. “Dare voce a questa storia è per noi – nonne, figlie, nipoti – un rito di consapevolezza. Tinta è uno spettacolo che nasce per riequilibrare un’ingiustizia: per tutta la sua vita Tinta ha dovuto misurarsi con persone che non le hanno creduto. Dapprima una bambina che parlava troppo, poi un’adolescente ribelle, poi una donna che non voleva accettare le convenzioni. Tinta rappresenta il genere femminile quando, ora come allora, si pensa che la sua verità valga meno di quella degli altri, degli uomini.

Con questo spettacolo affrontiamo la svalutazione per aiutare chi non è ascoltata a trovare la forza. Una storia che parla di due adolescenti e che a questa fascia di pubblico si rivolge in maniera privilegiata. Nelle generazioni che si avvicendano c’è la speranza per il futuro. Una storia solo in apparenza lontana dalle sensibilità di oggi, vissuta per il tramite della nipote, che ha molto da condividere con chi oggi è alle prese con la costruzione del proprio  io e del proprio posto nel mondo”.

Eleonora Cicconi si diploma all’Accademia dei Filodrammatici di Milano. Scrive In qualunque posto mi trovi, vincitore de La Giovane Scena delle Donne 2018 e La costellazione del criceto che riceve il sostegno di Artisti Associati FVG. Fa parte della compagnia Palinodie e collabora con Opera Liquida come formatrice e attrice presso il carcere di Milano Opera.

Verdiana Vono si laurea in lettere classiche all’Università di Milano. Consegue il master di perfezionamento Dramaturg Internazionale di ERT. È co-direttrice artistica della compagnia teatrale Palinodie. Nel 2016 partecipa al Festival di Shanghai con lo spettacolo  Ballad to Shakespeare. Nel 2019 rappresenta l’Italia al Festival d’Avignon. Nel 2019 Brucia il mito riceve la menzione al premio “La Escritura de la diferencia”. Nel 2023 il suo testo L’Anno del Topo è finalista al Premio Hystrio Scritture di Scena.

h 22.30 Incontro con lə artistə

sabato 21 settembre

h 20.45 Teatro
Cromo Collettivo Artistico (Poggio Mirteto – RI): “Maìo”

Finalista Premio Scenario Adolescenza 2024

Idea e soggetto Cromo collettivo artistico, regia Ivo Randaccio, dramaturg Tommaso Burbuglini, supervisione Eleonora Pace. Con Arianna Serrao, Valerio Sprecacè, Andrea Perotti. 

Nel cuore di una misteriosa fabbrica, dove operai allucinati danzano al ritmo monotono e inesorabile di un’invisibile catena di montaggio, s’impone dall’alto una voce artificiale, come di una “grande Madre” che tutto vede: li guida, li stimola, li protegge, li coccola quando ubbidienti ed efficienti, promette loro sicurezza e conforto, vincite e glorie, in cambio della loro libertà individuale. Quale punizione spetta ad Arianna – protagonista della nostra storia – la sognatrice che si azzardò a rompere il ritmo e farsi domande? Riuscirà, nonostante tutto, a comprendere chi davvero vuole essere? Giocando dentro il perimetro di questa cornice poetica, ci chiediamo: è possibile trovare la nostra identità in un sistema che ci porta all’omologazione? Come liberarci da etichette e giudizi passivamente assorbiti? Fino a che punto considerare legittimo seguire i propri istinti? Maìo vuole essere un invito ad accettare le nostre zone d’ombra – senza esserne sopraffatti. A divincolarci dalle trappole del nostro: “sono sempre stata/o così!”. Maío è la ricerca disperata e giocosa di una via d’uscita da una gabbia dorata, un grido di libertà che risuona tra le pareti di una fabbrica e si diffonde oltre i confini della conformità.

Cromo Collettivo Artistico si forma in Sabina nel 2020 come gruppo di ricerca nel campo teatrale e audiovisivo. Nasce dall’incontro di sette attrici/attori e un regista, tutti under 35, uniti dalla necessità di dare corpo e voce alle proprie istanze attraverso un’impronta autoriale. Sperimenta un processo creativo di scrittura scenica collettiva e un linguaggio sensoriale, fatto di suono, colore, movimento e, quando diventa urgenza, parola.

h 21.30 Musica

I Twik: Twelle voce, Vik batteria, Filippo Maria Di Nardo chitarra, Lorenzo Marcozzi basso

Band abruzzese dalle sonorità pop/rock, con influenze sperimentali, I Twik nascono dalla collaborazione tra Vincenzo “Vik” Di Santo (batteria, voce) e Laura “Twelle” Morelli (voce), che nel 2020/21, durante il lockdown, hanno iniziato a creare musica a distanza. Lei si occupava delle melodie, lui della musica e delle produzioni, si scambiavano testi e registrazioni per poi modificarli rinviandoli l’un l’altro. Da questo esperimento è nato un progetto ambizioso, caratterizzato dal libero flusso di idee e diversi generi musicali come rock, pop, alternative, hip hop ed elettronica. Ed è così che la band ha preso definitivamente forma nel 2023 con l’ingresso di Filippo Maria Di Nardo alla chitarra e Lorenzo Marcozzi al basso elettrico. La band si muove tra melodie accattivanti, testi riflessivi e una combinazione di suoni innovativi come dimostrato dai due intensi anni di lavoro sui singoli già editi “Gerhard Kremer” (giugno ’23), “Fammi Volare” (settembre ’23), “Bla bla bla (Oceani)” (novembre ’23), “Indecifrabile” (dicembre ’23) e “Il vero me” (aprile ’24).

 h 22.00 Teatro

Micol Jalla (Torino): “IT’S A MATCH!”

Menzione Speciale Premio Scenario Adolescenza 2024

Regia e drammaturgia Micol Jalla, con Martina Montini, Letizia Russo e alcune voci. Dramaturg Giulia Trivero, suono Filippo Conti costumi Katarina Vukcevic scene Rosita Vallefuoco. luci e tecnica Matteo Chenna, assistente alla regia Nicolò Tomassini

Un mondo distopico in cui genitori e figli si scelgono a vicenda su un social network, “Kinder”, che contiene una serie di profili con cui fare match. Swipe left or swipe right? Scorri a destra per mettere like, a sinistra per rifiutare. Se vi piacete sarete messi in contatto e, se vorrete, potrete incontrarvi per mettere alla prova il vostro feeling. E dopo qualche appuntamento, o subito, o mai, potrete decidere di diventare ufficialmente genitori e figli, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia, tutti i giorni della vostra vita finché morte non vi separi. Fa paura, vero? Eppure è così anche nel mondo di oggi, dove, però, non ci si sceglie. Un’aspirante madre e un’aspirante figlia, dopo una serie di incontri sfortunati, si conoscono e decidono di adottarsi per sempre. Ma potersi scegliere tiene alla larga i problemi? Un processo di indagine condivisa con preadolescenti sui concetti di aspettativa, di perfezione, di auto-imposizione, di adattamento, di delusione, di bisogno di approvazione: sulla difficoltà di essere genitori.

Micol Jalla, regista e drammaturga, incontra le attrici e i collaboratori artistici al Teatro Stabile di Torino, dove lavora come assistente e traduttrice per Valerio Binasco. Centrale è l’impegno per le nuove generazioni e continuativa la collaborazione con la Fondazione TRG, dove Jalla è docente teatrale, responsabile di progetti di audience development per bambini e adolescenti (Osservatorio dei Ragazzi e rassegna Giovani Sguardi), assistente di Nino D’Introna e Emiliano Bronzino e drammaturga (Alice in Wwwonderland). Collabora con il Piccolo Teatro di Milano, dove è assistente di Davide Carnevali. Nel 2025 firma per il Teatro Stabile di Torino la regia di “Appello all’Europa” e il suo spettacolo in lingua latina “Vindices” è ospitato all’Università di Oxford.

Menzione speciale dell’Osservatorio critico studentesco coordinato da Fabio Acca per aver saputo proporre un concentrato scenico che interpreta in maniera originale l’ossessione tecnologica a cui sono sempre più delegate, soprattutto nelle generazioni dei più giovani, la vita sociale e le aspettative affettive. Una creazione che potremmo definire “schermica”. Che pur non utilizzando mai direttamente alcun dispositivo digitale, se ne appropria indirettamente, fagocitandolo drammaturgicamente in forme compiutamente teatrali, dopo un processo creativo di carattere laboratoriale che porta a sistema microstorie raccolte dalla diretta voce dei giovanissimi.

La realtà sfacciatamente pop e satura di colore digitalizzato, pur non venendo demonizzata, diviene così oggetto di una critica intergenerazionale, problematizzata nell’espediente drammaturgico secondo il quale figli e genitori possano scegliersi reciprocamente in un mondo generato da applicazioni e da algoritmi. Attualità che lo spettacolo fa esplodere, innescando in chi ne è testimone un seme di autenticità, nell’idea di poter riportare la realtà alla sua caotica imprevedibilità.

h 22.30 Incontro con lə artistə

 venerdì 27 settembre

h 20.45 Videoarte a cura di Sibilla Panerai

h 21.30 Teatro danza

Francesca Saraullo ─ Gruppo E-motion (Italia-Belgio). “O.” concept performance coreografia Francesca Saraullo, collaborazione alla drammaturgia & alla creazione testo Alice Vanderwielen-honinckx, creazione luce & regia generale Eleanor Bryce/Joseph Iavicoli, creazione sonora Clelia Patrono, video Francesca Saraullo, accompagnamento artistico Ilaria Orlandini, Hélène Gautier, sguardo coreografico Stéphanie Auberville, Silvia Pezzarossi, coach vocale Camille Lancelin, creazione costume Berenike Corcuera Co – produzione Gruppo e-motion.

Francesca Saraullo, coreografa e performer abruzzese stanziata a Bruxelles presenta un lavoro frutto di un percorso di residenze artistiche in vari centri d’Europa e anche al Florian, di cui ha curato anche la videografia e suono insieme a Vica Pacheco, drammaturgia e testo Alice Van der Wielen-Honinckx.

Un assolo di danza definita yonologo, dove la “m” di mono (uno, maschile) è sostituita dalla “y” di yoni, termine sanscrito che significa “origine” e indica i genitali femminili. Lo spettacolo ribalta il dualismo “razionale-istintivo”, mettendo al centro il corpo a partire dal bacino. Come un rituale di riconnessione con la parte più profonda e sacra del corpo, O. è un invito a riscoprire il legame indissolubile che ci unisce a tutta la vita, e a tutti gli esseri viventi. È un’azione di empowerment: riappropriazione del proprio potere e immaginario al di là del genere. La performer Francesca Saraullo dà vita a movimenti organici e suoni arcaici creando una coreografia, cruda e ipnotica, in sovrapposizione a partiture testuali e video. Questo dialogo tra gesto danzato e paesaggio visivo permette al pubblico di accedere ad un’esperienza preverbale e non lineare, che affonda le radici nell’essenza del femminile: nel quale si propone un linguaggio che accolga vitalità, creatività, animalità e identità multiple.

h 22.15 Incontro con l’artista

Marina Moretti: