Il sindaco di Pescara Carlo Masci ha annunciato alle associazioni degli esercenti una nuova Ordinanza con i divieti. Alcol, schiamazzi e musica ad alto volume tra i dati che imporranno il provvedimento
Quello in corso potrebbe essere l’ultimo weekend di “movida selvaggia” nella zona di Pescara vecchia, almeno per un paio di settimane. Sarebbe questo il lasso di tempo in cui dovrebbe avere vigore l’Ordinanza ormai prossima alla firma del sindaco Carlo Masci, il quale ieri ne ha preannunciato alle associazioni degli esercenti contenuti e, soprattutto, motivazioni. La musica a volume troppo elevato e fino a tardissima ora, i rumori e gli schiamazzi incontrollati, e l’alcol venduto anche ai minorenni, sono le risultanze di tutte le attività ispettive e sanzionatorie messe in atto nell’area tra piazza Unione, corso Manthoné e via delle Caserme. Il bilancio provvisorio è di una quarantina di multe, mentre i rilievi acustici dell’Arta darebbero verdetti difficilmente opinabili. Tra le misure previste dall’Ordinanza si ipotizza anche il divieto di apporre i tavolini in strada. Nei primi giorni della prossima settimana la firma, che -anche alla luce del gran numero di esposti e diffide provenienti dai residenti della zona, con relative richieste di risarcimenti dei danni- appare difficilmente evitabile.
IL COMMENTO DI CONFARTIGIANATO, CONFESERCENTI E CNA . “Dopo aver ridimensionato le attività in piazza Muzii, ora si corre il rischio di portare in sofferenza anche quelle di Pescara vecchia. E chissà cosa potrebbe succedere in estate sulla riviera”. I presidenti di Confartigianato (Giancarlo Di Blasio) Confesercenti (Marina Dolci) Cna (Cristian Odoardi) guardano con grande perplessità alla decisione del sindaco Carlo Masci di emettere un’ordinanza, sia pur temporanea, che limiti le attività anche nell’altra area della movida cittadina. Un nuovo provvedimento temporaneo, come quelli che, in passato, hanno contribuito a creare incertezza e poi il vuoto nel distretto centrale. Musica solo fino a mezzanotte, niente tavolini in strada e niente alcol all’aperto: “Questo perché le misurazioni effettuate dall’Arta hanno rilevato uno sforamento dei livelli – dicono i rappresentanti delle associazioni – Ma si tratta di rilievi effettuati nella fase clou del periodo invernale. La maggior parte dei locali della zona ha fatto investimenti importanti per quanto riguarda l’insonorizzazione, proprio per poter lavorare secondo le regole e non essere fonte di disturbo per i pochi residenti. Ora anche quegli investimenti non sono più sufficienti. Siamo i primi a dire che chi sbaglia deve pagare: e allora sì ai controlli e alle sanzioni per chi non è in linea con la normativa, ma gli altri devono poter lavorare in pace. E questo deve valere anche per quelle attività che non rispettano le regole sulla vendita di alcolici ai minori. Non possiamo gettare via quanto di buono costruito nel corso degli anni per minimi casi di illegalità”. In quella zona ci sono, tra l’altro, molte attività di ristorazione che dalla stretta dell’amministrazione sui tavolini all’aperto avrebbero, ora che si avvicina la primavera, un rilevante danno: “Pescara ha una sua immagine legata alla qualità della proposta nel divertimento, saldamente ancorata all’ampia offerta nel settore food – proseguono i rappresentanti delle associazioni – comprimere in maniera così forte non le possibilità di sviluppo, ma le opportunità di base significa annientare un intero settore economico. Di più, significa spostare quel movimento di persone, che in particolari periodi dell’anno scelgono Pescara e zone limitrofe per le loro vacanze, verso altre destinazioni; significa allontanare tutto quel movimento di prossimità che, nei fine settimana, riempie la città per la sue qualità attrattive. All’amministrazione chiediamo ancora una volta: fate rispettare le regole che ci sono, concordiamo insieme un percorso e soprattutto un progetto che abbia un concreto traguardo futuro. Con ordinanze temporanee ed estemporanee, lo abbiamo già visto in passato, non si andrà da nessuna parte. Manca una visione della città, le regole non vengono scritte prima, rispetto a un’idea o a una prospettiva, ma seguono e si adottano rispetto a fatti, circostanze e accadimenti, improvvisando di volta in volta. Interventi mirati e equilibrati fanno sì che si salvaguardi il divertimento sano, quello di cui ha bisogno la città, che favorisce la socialità soprattutto dei nostri giovani”.