“A Montesilvano le perdite idriche superano il 50%: secondo i dati riportati nella relazione tecnica al bilancio 2019 dell’Aca SpA metà dell’acqua immessa nelle condutture si perde”. La denuncia ha la voce di Rifondazione Comunista.
Il segretario provinciale del partito analizza la situazione: “In città oltre 3.000.000 di metri cubi di acqua potabile di sorgente ogni anno non arriva a destinazione dopo essere stata capta, un danno ambientale ed economico enorme e drammatico. Da mesi in piena pandemia si rincorrono gli appelli dei vertici dell’Aca al risparmio idrico, e decine di comuni e migliaia di cittadini devono sopperire alle chiusure e alle riduzioni di pressione dell’acqua potabile per diverse ora nell’arco della giornata. In questa situazione, nonostante le ripetute segnalazioni dei residenti, da settimane proseguono copiose a Montesilvano in Via Sila, Via Trasimeno e Via Trieste (di fianco Stella Maris) le perdite idriche. I cittadini sono davvero esasperati. Ha il sapore della beffa ritrovarsi senza acqua e avere davanti casa una perdita da settimane, con segnalazioni senza alcun esito. Una situazione che evidenzia il totale fallimento dei vertici di Aca nella gestione del servizio idrico. C’è il cambiamento climatico, non piove, ma in una decina di anni le perdite nei 64 comuni gestiti da Aca invece di diminuire sono passate dal 40% a quasi il 60%, senza dimenticare che l’Aca è una società in concordato preventivo, che fatica a sopperire alla sua situazione debitoria e scarica sulle bollette i frutti della cattiva gestione”.
“L’Aca è una Spa di cui i comuni sono soci. L’amministrazione De Martinis ha il dovere di intervenire. È necessaria una ricognizione delle perdite attive su tutto il territorio comunale, per concordare con l’Aca un cronoprogramma per le riparazioni. Inoltre da mesi la città è senza sportello Aca. È il tempo delle risposte, l’acqua è un bene essenziale, una priorità per l’oggi e per il futuro”.
“Siamo convinti che l’Aca da Società per Azioni debba tornare Azienda Pubblica Consortile, che servano trasparenza e partecipazione popolare nel controllo e gestione del servizio idrico. Chi ha determinato il fallimento dell’Aca negli ultimi 20 anni, chi ha riportato condanne, non può continuare a ricoprire incarichi dirigenziali. I comuni soci tra cui Montesilvano portano la responsabilità di quanto sta accadendo”.