In pensione dal 2015 continuava ad esercitare la sua professione all’interno del reparto di Medicina Nucleare. Indagini su un noto biologo pescarese che si difende parlando di attività volontaria.
Un lungo periodo di indagini ed accertamenti a seguito di numerose segnalazioni hanno portato gli agenti della Guardia di Finanza e della Squadra Mobile a rivolgere le attenzioni su Vincenzo Dogali, noto biologo pescarese con alle spalle anche una discreta attività politica. L’ipotesi di accusa, ancor tutta da comprovare, è che Dogali, andato in pensione nel 2015, abbia continuato ad esercitare abusivamente la sua professione all’interno del reparto di Medicina Nucleare all’ospedale civile di Pescara. Con lui indagati anche il primario De Francesco e due infermieri. Secondo quanto riportato nel dispositivo, Dogali prescriveva esami ed addirittura riceveva pazienti nelle stanze dell’ospedale. I diretti interessati però si difendono specificando che quello di Dogali era un servizio che svolgeva su base esclusivamente volontaria.