Passa alla Procura della Repubblica di Campobasso l’inchiesta sui falsi pacchi bomba, rinvenuti mercoledì mattina in diverse zone di Pescara, accompagnati da messaggi minatori nei confronti del sostituto procuratore Rosangela Di Stefano.
Si tratta di un atto dovuto, previsto dal codice di procedura penale per i casi in cui sia coinvolto un magistrato, in qualità di indagato o, nel caso del pm Rosangela Di Stefano, di parte offesa. Nelle prossime ore il fascicolo, aperto a Pescara dal sostituto procuratore Salvatore Campochiaro, passerà alla Procura della Repubblica del capoluogo molisano, che porterà avanti le indagini.
Al momento c’è una sola persona indagata: Daniela Lo Russo, 46enne di origini pugliesi, da tempo residente a Pescara, ribattezzata “Lady Coumadin” . Nel rapporto della Polizia, sulla base del quale sono stati perquisiti lo studio e l’abitazione della donna, si ipotizzano i reati di procurato allarme, minacce e interruzione di pubblico servizio.
Gli inquirenti stanno esaminando il materiale sequestrato all’indagata, dei computer e una stampante, in cerca di elementi utili all’indagine. L’analisi delle immagini registrate dal circuito di sorveglianza potrebbero fornire ulteriori elementi utili e rivelare se chi ha agito ha avuto dei complici.