Pescara: fontana di Ettore Spalletti, crowdfunding e restauro entro il 2023

Sarà restaurata entro l’anno la fontana di Ettore Spalletti. Il Comune e il Tribunale di Pescara promuovono una raccolta fondi. Il Ministero della giustizia pronto a finanziare la somma mancante

“L’arte spazza la nostra anima dalla polvere della quotidianità” diceva Pablo Picasso e quando l’arte abita i luoghi e ne diventa carattere identitario va salvaguardata e custodita. Ecco perchè il Comune e il Tribunale di Pescara hanno deciso di avviare una raccolta fondi per  restaurare la fontana dedicata ad Ettore Spalletti, artista abruzzese tra i nomi illustri dell’arte contemporanea.

L’opera dell’artista, nato a Cappelle sul Tavo ma vissuto a Spoltore dove è morto nel 2019, si trova nell’ampio piazzale esterno antistante l’ingresso del palazzo di giustizia, nella posizione voluta da Spalletti, ma è in stato di abbandono e di degrado dal 2018 da quando è stata chiusa e l’area, sottoposta a tutela dalla Soprintendenza, è stata transennata. Il Comune e il Tribunale hanno chiamato a raccolta diversi imprenditori per poter concretizzare il progetto che, grazie alla sinergia con il Ministero della Giustizia e con il Provveditorato per le Opere Pubbliche, consentirà di riqualificare sia il piazzale che la fontana entro il 2023.

I lavori di rifacimento della pavimentazione dovrebbero iniziare entro fine giugno e a seguire partirà il restauro della fontana realizzata nel 2004 dopo il concorso che era stato bandito l’anno precedente e al quale avevano partecipato artisti di fama internazionale.

La notizia è stata confermata durante un incontro, moderato dal giornalista Senio Bonini, al quale hanno partecipato il sindaco Carlo Masci, il presidente del Tribunale Angelo Mariano Bozza, la presidente della Fondazione “Ettore Spalletti” e vedova dell’artista Patrizia Leonelli Spalletti, il critico d’arte Danilo Eccher, il dirigente del settore mobilità del Comune Giuliano Rossi, l’ingegnere Gennaro Di Maio del Provveditorato alle Opere Pubbliche di Abruzzo, Lazio, Sardegna, il direttore generale della Direzione generale delle Risorse Materiali e delle Tecnologie del Dipartimento dell’organizzazione giudiziaria, del personale e dei servizi del Ministero della Giustizia Massimo Orlando, imprenditori e rappresentanti del mondo culturale e imprenditoriale abruzzese.

Il sindaco Masci e il presidente Bozza hanno spiegato che si tratta di «un’opera rappresentativa del “genio” dell’artista e menzionata in diverse riviste e monografie di settore. Necessita di specifici e puntuali interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, sia per quanto concerne la parte impiantistica che strutturale. Bisogna pertanto impedire il depauperamento di un’opera artistica di particolare pregio per la città».

Spalletti è stato maestro della luce e del colore, capace di spezzare il confine tra pittura e scultura, conosciuto in tutto il mondo per la ricerca tesa a esplorare l’universo cromatico, attraverso un approccio manuale e metafisico allo stesso tempo. Nonostante il successo internazionale, non ha mai reciso il legame con la sua terra e con la costa abruzzese le cui sfumature mediterranee popolano le sue opere.

Il dirigente Rossi ha spiegato che la legge prevede che il sostegno, mediante mecenatismo, gode di benefici fiscali pari al 65%. Tutte le informazioni per gli imprenditori interessati a finanziare il restauro sono sul sito del Comune di Pescara. La cifra da reperire ammonta a circa 180mila euro visto che altri 180mila erano stati già reperiti per l’intervento ma, negli ultimi tre anni, i prezzi sono aumentati ed è stato necessario trovare altre soluzioni.

L’ingegnere Di Maio e il direttore Orlando hanno assicurato che il progetto del Comune, già pronto e autorizzato dalla Soprintendenza, può essere autorizzato con una convenzione dal Ministero della Giustizia che è pronto ad integrare la somma mancante se la raccolta fondi non raggiungerà il finanziamento necessario per il restauro. Il finanziamento per riqualificare l’area proviene invece dal Piano nazionale di ripresa e resilienza.

 

 

 

Gigliola Edmondo: