Pescara. Ancora un veicolo bruciato al Ferro di Cavallo, nel quartiere Rancitelli. Il vicepresidente del Consiglio regionale Pettinari: “Non bisogna abbassare la guardia, qui è come essere tornati ai tempi del far west e i cittadini onesti sono stanchi”.
Ancora un veicolo bruciato al Ferro di Cavallo, a soli pochi metri da dove venne data alle fiamme la vettura della signora Patrizia, ormai conosciuta da tutti come “donna coraggio” che ha avuto la forza di denunciare pubblicamente quanto accade, ormai da troppo tempo, nel fazzoletto di terra più difficile del quartiere Rancitelli di Pescara. Questa mattina alcuni cittadini hanno allertato della vicenda il vicepresidente del Consiglio regionale Domenico Pettinari, da sempre in prima linea nella lotta alla criminalità nei quartieri difficili di Pescara.
“Le dinamiche, a quanto apprendo dai racconti, sono ancora sconosciute – afferma Pettinari – quello che è certo è che al Ferro di Cavallo la situazione non sembra migliorare, anzi, come si riduce l’attenzione mediatica le cose peggiorano. Ecco perché sono convinto che mai si deve abbassare la guardia e mai si deve smettere di denunciare atti come questi. Qui è come essere tornati ai tempi del far west e i cittadini onesti sono stanchi e non ce la fanno più a dover assistere quotidianamente ad atti illeciti. Pensate cosa può significare per un cittadino onesto assistere ogni giorno a crimini, più o meno gravi, e non poterli denunciare per paura di ritorsioni verso sé stessi o i propri cari: una vera tortura psicologica a cui questi poveri residenti vengono esposti da anni.
Qui serve una massiccia operazione di controllo partendo dalle telecamere di video sorveglianza fino ad arrivare alla presenza fissa di un’unità di polizia h 24. Serve lo sgombero coatto degli occupanti abusivi e di tutti coloro che utilizzano la casa, e i locali affini, per commettere atti criminali, ma – incalza Pettinari –le case devono essere poi subito riassegnate a cittadini onesti. Altrimenti basteranno poche ore per rendere vano ogni sforzo e ogni impiego di denaro pubblico, come è accaduto già più volte. Ci sono circa 100 case popolari vuote e una graduatoria di cittadini onesti di circa 700 unità. I conti non tornano!
Bisogna poi procedere con un censimento capillare della permanenza dei requisiti degli assegnatari e sbattere fuori tutti coloro che hanno un tenore di vita sopra le disponibilità economiche di chi ha diritto alle case: non possono continuare ad occupare un alloggio popolare coloro che girano con macchine costosissime, gioielli imponenti e altri segnali di un lusso ingiustificato. Gli alloggi popolari sono case di edilizia residenziale pubblica per sostenere e garantire un’abitazione alla povera gente non ai furbetti e men che meno ai delinquenti pluripregiudicati.
E’ questa l’unica strada possibile, non l’abbattimento di proprietà della Regione, e quindi di tutti i cittadini, che non faranno altro che spostare il problema dall’altra parte, e non saranno men che meno le sanatorie, approvate da questo governo regionale per consentire agli occupanti senza titolo di rimanere indisturbati nelle case popolari, a risolvere le criticità. Sarò sempre al fianco di chi si batte per la giustizia e ai cittadini onesti di Rancitelli va la mia solidarietà per aver dovuto subire questo ennesimo esempio di ingiustizia!” conclude Pettinari.