Il popolo del Web si mobilita per l’aeroporto d’Abruzzo: due petizioni on line e una pagina Facebook per chiedere a Ryanair di rimanere a Pescara.
Ci sono le petizioni on line su change.org che si possono firmare: Ryanair, non abbandonare l’aeroporto di Pescara!, Evitiamo la cancellazione delle rotte Ryanair dall’aeroporto d’Abruzzo, Aeroporto d’Abruzzo – Ryanair: troviamo una soluzione che non penalizzi il territorio. Inoltre, è nata una pagina Facebook Non abbandonate l’aeroporto di Pescara. Le petizioni on line, che in pochi giorni hanno raccolto migliaia di firme, sono indirizzate al ministro Graziano Derio, al presidente della Regione, Luciano D’Alfonso, e agli altri esponenti delle istituzioni. “Gli abruzzesi, i turisti (e non solo) – scrivono gli ideatori della pagina Facebook – chiedono a Ryanair e Istituzioni di trovare un accordo e mantenere attive tutte le tratte aeree da e per Pescara”.
“Il motivo dell’abbandono di Ryanair – si legge in una delle petizioni on line – è l’illogica decisione del governo italiano di aumentare ancora le tasse municipali, danneggiando il turismo italiano, il traffico e i posti di lavoro”. E c’è anche un hashtag #salvatePSR.
“Per una regione la cui popolazione residente all’Estero (specialmente a Londra) e la spinta verso il turismo sono ai massimi storici – si legge in un’altra delle petizioni on line – perdere l’unico e principale collegamento aereo con l’europa vuol dire sbattersi la porta del futuro in faccia; un vero e proprio infarto della regione. Inaccettabile.”
il video
https://www.youtube.com/watch?v=KMZ-WoWDTDY
Aggiornamento ore 19:
Il direttore di Confesercenti Abruzzo, Enzo Giammarino, in riferimento alla vicenda Ryanair afferma che “con due sole rotte aeree nessun sistema turistico moderno è in grado di sostenersi nel breve periodo né tantomeno nel medio e lungo. La leggerezza con cui alcune istituzioni stanno affrontando questa partita è disarmante. E’ indispensabile che fin dalle prossime ore ci sia certezza sui collegamenti aerei futuri perché con la stagione alle porte non possiamo permetterci in alcun modo di lanciare messaggi di smobilitazione: sono in ballo il presente ed il futuro di 9.660 imprese turistiche e di oltre 21.000 addetti. Anche per questa ragione ci saremmo aspettati una diversa attenzione da parte sia delle istituzioni che dell’intera rappresentanza economica e sociale, che invece solo in parte ha compreso la gravità di questa partita, come se i posti di lavoro del turismo fossero di serie B rispetto ad altri segmenti. Ryanair non è il giocattolo degli abruzzesi che vogliono andare all’estero: è l’alimentatore di una forza lavoro grande quanto tutte le industrie della Val di Sangro. Ecco perché ci aspettiamo ora una reazione immediata e rapida da parte di tutti i soggetti istituzionali, nessuno escluso”.