Sono stati 67 i lavoratori irregolari scoperti dalla Guardia di Finanza di Pescara nell’estate 2019. È il frutto delle attività di contrasto al fenomeno del lavoro sommerso, particolarmente accentuato nei mesi estivi.
I militari della polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza hanno eseguito un articolato piano di interventi su tutto il territorio di competenza del Gruppo di Pescara: effettuati circa 100 controlli ad altrettante attività economiche. Scoperti 67 lavoratori irregolari, di cui 53 impiegati totalmente in nero e, di questi, 50 comunitari, tra italiani, romeni e lituani, e tre extracomunitari, mentre ulteriori 14 lavoratori sono risultati irregolari.
I controlli hanno riguardato le imprese operanti nei più disparati settori economici e commerciali, non tralasciando ovviamente quelle tipicamente stagionali dell’estate. Complessivamente, circa il 40% dei controlli è terminato con rilievi afferenti posizioni lavorative in nero o irregolari. In una pizzeria nel pescarese sono stati scoperti ben sette dipendenti in nero. I controlli agli stabilimenti balneari sono stati svolti in sinergia con la Stazione Navale della Guardia di Finanza di Pescara e hanno consentito di rilevare numerose irregolarità. In un solo intervento, presso un noto stabilimento della costiera pescarese, sono stati individuati cinque lavoratori irregolari, impegnati ben oltre il termine fissato, senza che fosse formalizzata la proroga nel contratto a tempo o l’assunzione a tempo indeterminato. Inoltre, per 17 imprese è stata avviata la procedura di irrogazione della cosiddetta “maxi-sanzione”, che va da un minimo di 1.800 euro ad un massimo di 10.800 euro. Per sei attività è stata proposta al competente Ispettorato Territoriale del Lavoro anche l’adozione del provvedimento di sospensione dell’attività, per aver impiegato manodopera irregolare in misura superiore al 20% del totale dei lavoratori regolarmente assunti e trovati sul posto di lavoro.