Una 49enne pescarese è stata arrestata in Germania. La donna, rintracciata dai carabinieri, era latitante da 7 anni. Si tratta della madre di una minore scomparsa a fine maggio da San Giovanni Teatino e che è stata ritrovata insieme a lei nella città di Duisburg
Una 49enne pescarese, latitante, è stata arrestata oggi pomeriggio in Germania dai carabinieri del reparto operativo del comando provinciale di Pescara, a conclusione di una lunga attività di indagine coordinata dalla Procura del capoluogo adriatico. La donna si era resa irreperibile da circa 7 anni ed era stata inserita nell’elenco dei primi 50 latitanti pericolosi, redatto dal dipartimento centrale polizia criminale del ministero dell’interno.
Su di lei pendeva una condanna a 18 anni, 11 mesi e 20 giorni di reclusione, nonché una multa di 51.800 euro, perché ritenuta responsabile di produzione, vendita, acquisto illecito di stupefacenti ed evasione, reati commessi a Pescara tra il 2006 e il 2017. La 49enne è stata rintracciata, come detto, dai militari dell’Arma di Pescara nella città di Duisburg, dove la polizia tedesca, sorprendendola in un’abitazione del posto, l’ha fermata dando esecuzione a un mandato di arresto europeo emesso dalla Procura di Chieti il 30 maggio, in attesa dell’estradizione.
Successivamente la questura di Chieti ha fatto sapere che la donna è la mamma di una bambina su cui si erano concentrate le ricerche da poco più di un mese, essendo sparita da San Giovanni Teatino il 25 maggio. Madre e figlia sono state rintracciate grazie all’attività investigativa della squadra mobile teatina, coordinata dalla Procura di Chieti. In questo contesto sono stati deferiti 6 familiari della minore, ritenuti complici della madre in quanto “pienamente consapevoli dell’organizzazione della fuga avendo altresì denunciato la sottrazione della minore con colpevole ritardo pur essendo taluni di loro formali affidatari della minore stessa”, spiega la polizia in una nota.
La piccola è stata individuata mentre si trovava in compagnia della madre e della zia paterna. Le due donne sono state condotte in carcere a Duisburg in attesa della convalida dell’arresto ai fini estradizionali. La bimba, in attesa di essere riportata in Italia, è stata invece affidata ai servizi sociali della città tedesca.