Acqua fredda nelle piscine delle Naiadi, i disagi degli utenti dopo la riapertura

Il giorno dopo la riapertura delle Naiadi, con il tuffo del presidente della Regione Marco Marsilio e gli applausi dei politici di centrodestra a bordo vasca per suggellare la nuova vita del centro sportivo gioiello da 25mila metri quadrati con palestra e campi da calcetto, si registrano già i primi disagi. Temperatura interna «troppo bassa», acqua delle piscine «talmente fredda da rendere difficile il nuoto libero», spogliatoi «utilizzabili a metà» a causa dei lavori in corso alle docce e ai phon.

Non solo, quindi, la piscina sopraelevata di 25 x 16 metri rimasta chiusa per infiltrazioni. Ieri mattina gli inconvenienti per qualcuno sono stati così pesanti che, dopo aver messo piede in acqua, anziché continuare a battere i denti per il freddo ha preferito tornare indietro e rinunciare all’allenamento.

«Gentili genitori, per un disguido su un lavoro non completato domani la lezione sarà annullata ma verrà recuperata al più presto. La società si scusa per l’inconveniente e si affida alla vostra pazienza infinita». È il messaggio ricevuto da alcune famiglie, i cui figli dopo la due giorni di open day (sabato e domenica) e il taglio del nastro ufficiale di lunedì avrebbero dovuto riprendere questa settimana le attività di nuoto nella nuova struttura recentemente denominata “Le Naiadi Aqua village” affidata al Club aquatico di Riccardo Fustinoni in via temporanea e urgente fino a dicembre e, da gennaio, per altri vent’anni a seguito dell’aggiudicazione dell’appalto da 39 milioni di euro.

«L’impianto ha ancora bisogno di piccoli accorgimenti tecnici per tornare a pieno regime», è la risposta del presidente Fustinoni sul Centro in edicola oggi, «abbiamo fatto le corse per accelerare al massimo la riapertura, mettendo fine ai disagi per le categorie sportive rimaste senza spazi, ma i lavori di sistemazione non sono ancora terminati. Stiamo portando avanti un piano di ristrutturazione completamente diverso rispetto alla manutenzione ordinaria del passato ed è quindi naturale che ci sia qualche inconveniente».

Orlando d'Angelo: