Ieri all’Aeroporto d’Abruzzo la polizia di frontiera ha dovuto respingere quattro finti turisti albanesi dopo aver appurato che, in realtà, erano arrivati in Italia con la speranza di trovare lavoro come autotrasportatori
Gli uomini della polizia di frontiera aerea di Pescara hanno proceduto ieri al respingimento di quattro cittadini albanesi, tra i 50 e i 60 anni, atterrati all’aeroporto d’Abruzzo a bordo del volo delle ore 12.55 proveniente da Tirana. Al momento dei controlli, gli stranieri, tutti incensurati, hanno dichiarato di essere giunti in Italia per motivi turistici, per i quali gli accordi internazionali non prevedono il rilascio di un visto.
Le risposte dei viaggiatori, tuttavia, non hanno convinto gli agenti, che hanno così deciso di porre domande sempre più mirate. Alla fine gli stranieri, non riuscendo a giustificare e dimostrare compiutamente la loro breve permanenza, hanno ammesso di essere arrivati nel nostro Paese con la speranza di trovare lavoro come autotrasportatori.
Scoperte le reali ragioni del viaggio e del soggiorno e non possedendo lo specifico visto per svolgere attività lavorativa, la polizia di frontiera ha quindi negato loro l’ingresso sul territorio nazionale. Poiché non è stato possibile per il gestore organizzare in tempi utili il viaggio di ritorno sullo stesso aereo, previsto in partenza dallo scalo pescarese alle ore 13:30, la polizia di frontiera ha organizzato il re-imbarco sul primo volo disponibile diretto in Albania, schedulato sull’aeroporto di Fiumicino alle ore 20:30.