Tra Pescara, Francavilla e Ortona nel giro di pochi giorni gli Angeli del Mare Fisa sono stati impegnati in 4 operazioni di salvataggio. Continua l’azione di sensibilizzazione ai pericoli troppo spesso sottovalutati dai bagnanti
Il bagnino Edoardo D’Antonio racconta: “Sabato 20 luglio verso le 12.30 presso lo stabilimento balneare Lido Azzurro di Pescara, ho notato dalla battigia una mamma di circa 40 anni con due bambine una di 10 e una di 12 anni che aggrappate tutte e tre su una ciambella gonfiabile hanno iniziato a sbracciare e attirare la mia attenzione. Ho capito che per via del vento e della corrente non riuscivano più a rientrare, bensì si allontanavano sempre più. Con estrema prontezza mi sono buttato in acqua e mi sono diretto rapidamente verso di loro. Appena arrivato ho calmato la signora in evidente stato di panico e mi sono diretto verso la riva per riportarle in salvo”. E Nicolò Pantalone aggiunge:
“Domenica 21 luglio alle ore 18:40 nelle acque dello stabilimento balneare Conca D’Oro di Francavilla al Mare. Mi trovavo a vigilare sul mio specchio d’acqua, quando una bagnante attira la mia attenzione urlando: “bagnino, bagnino” e gesticolando verso un signore che in quel momento si trovava col capo rivolto sullo specchio d’acqua. A quel punto ammaino il natante di salvataggio e mi dirigo a prestargli soccorso. Dopo averlo portato sul natante, lo aiuto a riprendere conoscenza facendogli alcune domande del tipo, se avesse ingerito acqua o no. Per fortuna no. Gli chiedo di come si era verificato il fatto, motivo un forte disorientamento. Riportato a riva, il bagnante ringrazia e si allontana sicuro. Tale episodio si è svolto a una distanza di 60 metri circa dalla battigia nell’imboccatura degli scogli, fra il corridoio di lancio”.
Questa, invece, l’esperienza vissuta da Antonio Camillo D’Angelo: “Giovedì 25 luglio, verso le 10:30 presso lo stabilimento balneare La Ricetta di Ortona. C’era bandiera rossa e tirava molto vento, una mamma con un bambino si erano messi alla riva con un materassino. Mentre stavo controllando altre persone, mi accorgo che il materassino si era già allontanato finendo vicino agli scogli e sento il bambino che piangeva. Allora scendo dalla torretta di controllo, ed entro in acqua per recuperarli, per poi infine riportarli a riva. Comunque poteva essere molto pericoloso perché sia la madre che il figlio non toccavano e c’erano scogli vicinissimi”. Infine Alessandro Zuccarini (foto):
“Giovedì 25 luglio verso le 14:30 al Lido delle Rose di Francavilla al Mare, ero sotto la torretta a osservare attentamente il mare. Quando noto due ragazzini che si stavano allontanando oltre il limite delle acque sicure, in quel momento tirava abbastanza vento con correnti importanti. Inizialmente fischio tre volte, cercando di attirare la loro attenzione. Nel frattempo le mamme preoccupate dei due ragazzini si avvicinano alla battigia dicendomi di fischiare ancora. Decido quindi di entrare in acqua per richiamarli. Noto che un ragazzino stava piangendo mentre l’altro stava con un pallone da calcio e si appoggiava a esso. Si trovavano più o meno vicino agli scogli. Mi avvicino, tranquillizzo i ragazzini ormai in panico e li riporto sulla battigia”.