Cerimonia a Manoppello 68 anni dopo la tragedia di Marcinelle

Oggi si è tenuta una suggestiva cerimonia a Manoppello 68 anni dopo la tragedia della miniera belga di Marcinelle. Ecco il programma della giornata

Cerimonia a Manoppello 68 anni dopo la tragedia della miniera belga di Marcinelle dove morirono 60 abruzzesi. Manifestazioni anche a Turrivalignani, Lettomanoppello, Passolanciano e Serramonacesca. Tra riflessione e testimonianze, le istituzioni e i cittadini non dimenticano quanto accaduto. All’evento di Manoppello erano presenti anche i parlamentari di Fratelli d’Italia Guerino Testa ed Etelwardo Sigismondi, il presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio, l’onorevole Luciano D’Alfonso (Pd) e il presidente del consiglio regionale Lorenzo Sospiri. È stata la vicesindaca Giulia De Lellis a presiedere la cerimonia di commemorazione dei 262 minatori morti a Marcinelle. Furono 136 gli italiani deceduti quell’8 agosto del 1956, tra loro 60 erano abruzzesi e 22 provenivano da Manoppello, per questo considerata “Città Martire”.

Quello del Bois du Cazier fu il terzo incidente minerario per il numero di morti italiani, dopo quelli negli Stati Uniti del 1907 a Monongah e del 1913 a Dawson. Alle ore 8.10 si è tenuta la solenne cerimonia di commemorazione, con la lettura dei nomi dei caduti abruzzesi e la deposizione della corona d’alloro al monumento che ricorda i minatori. Non sono mancati i momenti dedicati alla testimonianza con il coinvolgimento dei familiari dei minatori scomparsi in Belgio e della vedova Lucia Romasco, raccolti intorno all’associazione Marcinelle per non dimenticare presieduta da Davide Castellucci. Successivamente si è svolta la visita alla Cappella Vittime di Marcinelle, ospitata nel cimitero comunale nei pressi della Basilica del Volto Santo, per l’omaggio floreale e un momento di preghiera. In serata, in piazza Marcinelle (ore 21.30) è prevista la proiezione del film “Marina” a cura dell’associazione ‘Marcinelle per non dimenticare’ ispirato alla vita del famoso musicista Rocco Granata, sullo sfondo della discriminazione degli emigrati italiani in Belgio negli anni Cinquanta.

Questo il messaggio inviato dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella: «Da ventitré anni la data del disastro minerario di Marcinelle del 1956 ha dato vita alla Giornata nazionale del sacrificio del lavoro italiano nel mondo. La portata della tragedia che sessantotto anni fa sconvolse 262 famiglie – di cui 136 italiane – le ha fatto assumere una fortissima carica simbolica. Quanto accadde al Bois du Cazier è dunque un richiamo alla memoria del sacrificio di tutti lavoratori italiani deceduti all’estero nello svolgimento delle proprie attività professionali e a quanti hanno recato il contributo della propria industriosità a Paesi anche lontani. Fin dal suo primo articolo la Costituzione della Repubblica stabilisce un vincolo ideale inscindibile tra democrazia e lavoro. Il pieno rispetto della dignità dei lavoratori ne è un principio fondamentale, affermato anche al livello internazionale; un obiettivo che, tuttavia, non è stato ancora pienamente raggiunto. Svolgere la propria attività lavorativa in sicurezza è la prima elementare condizione. Marcinelle e le altre tragedie che hanno coinvolto migranti italiani nei cinque continenti costituiscono ancora oggi un monito ineludibile a promuovere la dignità del lavoro, valore irrinunciabile della identità della nostra comunità. A quanti hanno perso familiari, amici e colleghi, vittime del lavoro, al Bois du Cazier e in altre parti del mondo, rinnovo l’espressione dei sentimenti di vicinanza e di solidarietà della Repubblica».

 

Massimo Giuliano: