“La novità di questi giorni è che il Consorzio per il 2023 ha ampliato la contribuenza ad una platea di cittadini che, tra le province di Chieti e Pescara, interessa 26.956 contribuenti, distribuiti in 13.444 della provincia di Chieti e 13.512 della provincia di Pescara”. Così il Comitato Bonifica Sostenibile
Si chiama “contributo di dotazione idrica” e riguarda i proprietari di immobili urbani che anche solo potenzialmente potrebbero allacciarsi alla rete idrica del Consorzio per l’innaffiamento di orti o giardini o per altri usi civili, diversi da quelli più tipicamente agricoli.
Questo ampliamento porterà la cifra di circa 600mila euro nelle casse del Consorzio. La logica è questa: se hai un fabbricato, teoricamente nel perimetro di contribuenza del Consorzio, e potresti solo teoricamente allacciarti alla sua rete idrica per innaffiare orti o giardini, o per usi civili diversi, devi pagare la MINI IMU.
Si, una piccola IMU sul valore catastale dei fabbricati, proprio quello rivalutato che serve per pagare l’IMU, ma con un’aliquota più bassa: lo 0,09 per mille se solo pensi di poterti allacciare e lo 0,18 per mille se invece l’allaccio proprio ce l’hai.
Quindi, per il solo fatto di avere un fabbricato vengono imposti pagamenti che variano intorno alla media di circa 23 euro, se invece ti allacci per l’utilizzo dell’acqua, oltre questa tassa devi pagare anche il contributo di allacciamento, la concessione, che negli ultimi anni ha toccato cifre da capogiro, fino ad oltre le 500 euro.
Quello che sta accadendo in questi giorni è che stanno arrivando avvisi di pagamento che, a dire degli interessati, appaiono del tutto ingiustificati, per appartamenti siti al terzo piano di un condominio privo di giardino o in zone dove non c’è traccia della rete idrica consortile, ma alla fine, si parla di un contributo medio di 23 euro, cosicché la stragrande maggioranza dei contribuenti pagherà in silenzio senza chiedersi se sia effettivamente dovuto.
Nella realtà il contributo di bonifica è dovuto solo se il beneficio che il contribuente può ritrarre è effettivo e non solo teorico, e questo è un principio che la Corte Costituzionale ha confermato già dal 2018. Invece il Consorzio, che ha introdotto questa tassa dal 2020, ritiene di tassare anche il solo beneficio potenziale, cioè la sola possibilità che ci si possa allacciare alla rete idrica del Consorzio. Il bello è che se non ti allacci paghi lo stesso, se invece ti allacci oltre questa tassa devi pagare anche il contributo di allacciamento privato o condominiale.
C’è chi come il Presidente del Comitato Bonifica Sostenibile ha aperto la strada ai ricorsi tributari, ottenendo con la sentenza 195/2023 del 18/9/2023 la condanna del Consorzio alla restituzione dei contributi pagati dal 2018 per immobili situati fuori del perimetro di contribuenza e che non traevano alcun beneficio dalle opere consortili e dall’attività svolta dall’ENTE.
Il Comitato Bonifica Sostenibile, con il supporto delle associazioni di categoria e dei consumatori, sono a fianco dei contribuenti per fornire tutte le informazioni utili a predisporre istanze e ricorsi contro un’imposizione, il più delle volte, palesemente ingiusta.