Il magistrato del Tribunale di Sorveglianza di Milano Ornella Anedda stamane ha ‘ratificato’ il provvedimento con cui l’altro ieri il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria ha disposto il trasferimento, in via precauzionale, di Alfredo Cospito dal centro clinico del carcere milanese di Opera al reparto di medicina penitenziaria del San Paolo
Il giudice, con il suo atto, ha in sostanza formalizzato il trasferimento. Il rappresentante della Fai, che da 117 giorni sta portando avanti uno sciopero della fame contro il 41bis, il regime del carcere duro in cui lui stesso si trova, da quanto risulta da fonti giudiziarie e penitenziarie, è in condizioni stabili anche se dal 30 gennaio rifiuta anche gli integratori. Tale scelta ha reso necessario il ricovero ospedaliero in quanto i rischi di una crisi cardiaca o edema cerebrale sono aumentati. Non si esclude una visita, nei prossimi giorni, da parte della magistratura milanese.
Alfredo Cospito, due giorni fa trasferito dal centro Clinico di Opera al reparto di medicina penitenziaria del San Paolo, da stamane ha ripreso ad assumere gli integratori. A quanto si è saputo dagli ambienti giudiziari e penitenziari, la decisione dell’esponente della Fai, arrivato al 117 giorno di sciopero della fame, è stata presa per riuscire ad arrivare lucido all’ udienza del 24 febbraio in Cassazione e dopo il parere con cui il pg ha chiesto la revoca del 41 bis, regime in cui si trova e contro il quale sta protestando. Cospito dopo la decisione della Suprema Corte deciderà come e se proseguire la sua protesta.