Con la ripresa dell’anno scolastico è ripresa anche l’attività progettuale delle sentinelle di Claudio Ferrante con il patrocinio dell’associazione Carrozzine Determinate e la partecipazione attiva della segretaria Mariangela Cilli e dei soci volontari
I primi a sedersi sui banchi delle “sentinelle” sono stati i ragazzi delle sei terze della scuola secondaria di primo grado di Villa Verrocchio grazie alla volontà della Dirigente Enrica Romano e all’importante patrocinio della farmacia Valli della dottoressa Cinzia Valli di Montesilvano.
Nell’aula magna della bellissima sede della primaria di via Adda, i ragazzi hanno parlato di felicità, solidarietà, gentilezza e disabilità ed anche di come poter dare il loro contributo per rendere più inclusiva la loro classe, la loro scuola e tutta la società. Nella giornata di ieri è stata la volta delle sei classi prime dell’Istituto tecnico Alessandrini di Montesilvano, sotto lo sguardo attento della Dirigente Maria Teresa Di Donato che ha voluto inserire il progetto sentinelle nell’attività formativa e di accoglienza dei suoi nuovi iscritti.
I ragazzi hanno messo in atto prove empatiche simulando difficoltà collegate a malattie come la SLA e la tetraparesi riflettendo sull’importanza dei piccoli e naturali gesti che trasformano la qualità della vita in presenza di difficoltà. Sviluppare l’empatia è l’esercizio cui verranno oggi sottoposti i ragazzi dell’Alessandrini, sperimenteranno le difficoltà che le barriere architettoniche creano nella quotidianità delle persone con disabilità, sedendosi in carrozzina e percorrendo le vie in prossimità della scuola.
Lunedì sarà il turno delle sei terze della scuola media di Villa Verrocchio che sperimenteranno l’effetto delle barriere architettoniche sul diritto alla mobilità direttamente sul tracciato della strada parco. L’esperienza empatica, possibile grazie alla fornitura gratuita delle carrozzine da parte della ditta Orthosan di Montesilvano, continua ad essere un momento fortemente significativo del progetto, docenti e studenti si accorgono percorrendo pochissimi metri in carrozzina di quanto sia complesso muoversi in un mondo che non è ancora costruito secondo dettami dell’accessibilità universale.