Il Comune di Pescara ci riprova e con la delibera n. 20 del 9 marzo 2023 recepisce il Decreto sviluppo del Governo Renzi che prevede una premialità di volumetrie edilizie a fronte di una riqualificazione urbanistica. Questa volta però l’associazione Italia Nostra e il comitato “Salviamo Pescara e la riviera” hanno presentato un ricorso al Tar

Era accaduto già nel 2017 e anche allora a cittadini e associazioni non era piaciuto il completamento di alcuni cosiddetti ecomostri sulla riviera, in netto contrasto col piano urbanistico di Piccinato, che negli anni della ricostruzione del dopoguerra limitava la volumetria edilizia sul lungomare secondo criteri di altezze gradualmente crescenti verso l’entroterra per evitare sbarramenti alla brezza marina.

Questa volta però l’associazione Italia Nostra e il comitato “Salviamo Pescara e la riviera” hanno presentato un ricorso al Tar per annullare la contestata delibera n. 20 ed evitare che con essa si stravolga il profilo del lungomare pescarese, come spiega Ilaria Saquella, portavoce del Comitato.

«Il Decreto sviluppo, recepito dal Comune di Pescara con quest’ultima delibera, prevede una riqualificazione urbana che dovrebbe passare anche attraverso la sistemazione di marciapiedi, strade e parchi e invece si guarda solo all’aumento di cubatura per gli edifici del lungomare.»

L’esito del ricorso, presentato a maggio, si conoscerà al massimo entro due anni, quando il Tar si pronuncerà con un’udienza di merito, ha spiegato Lorenzo Passeri, avvocato di Italia Nostra, nel corso della conferenza stampa che si è svolta a Pescara nella biblioteca Falcone e Borsellino di viale Bovio.
Per Massimo Palladini, presidente della sezione di Pescara di Italia Nostra, che sottolinea l’importanza della cittadinanza attiva lontanissima dall’imposizione di scelte amministrative senza una giusta concertazione, «il Comune deve dire chiaramente se il suo intento è quello di trasformare la riviera di Pescara in una Rio di grattacieli».