Alcuni studenti dell’istituto tecnico ‘Di Marzio’ di Pescara e alcuni genitori hanno manifestato questa mattina dinanzi alla scuola per protestare e chiedere che in classe venga ripristinata una temperatura adeguata
La colonnina di mercurio segna appena 12° e solo in alcuni casi è riuscita ad arrivare a 15: è quanto si evince dalle foto che alcuni studenti dell’Istituto professionale Di Marzio-Michetti di Pescara hanno scattato al termometro della loro classe III A e divulgato alla stampa, spiegando le ragioni della protesta che li ha visti scendere in strada, affiancati dai genitori e dal consigliere regionale del M5s, Domenico Pettinari. Aule fredde e dunque inadeguate per lo svolgimento delle lezioni, come lamenta Emanuela Chiacchio, studentessa e rappresentante di una delle classi che vivono il problema delle basse temperature a scuola. «Siamo costretti a vestirci con doppi pantaloni e a usare anche i guanti», racconta al Tg8 Emanuela, che aggiunge: «Così è difficile anche scrivere e stare concentrati. Per noi ragazzi è disagevole seguire così le lezioni. Molte volte ci alterniamo al termosifone con i
compagni, ma i professori non vogliono e ci rimandano al banco. Si lamentano anche loro dal freddo, ma non possono fare altro. Il problema non riguarda solo la nostra classe ma tutte le aule che ricadono nel corridoio che lo scorso anno era occupato dai ragazzi del Marconi e siamo varie classi. Ci sono anche alcune quinte. Abbiamo parlato anche con altri rappresentanti di classe e anche loro hanno questi problemi del freddo e anche loro
volevano fare uno sciopero però che coinvolgesse tutta la scuola». Le fa eco la mamma, Anita Leoni, che raccoglie la protesta dei genitori degli studenti dell’Istituto Di Marzio-Michetti. «I nostri figli non possono studiare in aule fredde. Abbiamo già contattato la dirigente scolastica e la Provincia, ma il problema persiste. Abbiamo chiesto più volte di intervenire, ma non ci è stata data risposta e abbiamo deciso di fare questo sciopero per vedere se si risolve il problema. Una prima soluzione potrebbe essere quello del cambio aula visto che i nostri ragazzi sono solo in 22 e poi mettere un condizionatore o qualcosa che possa servire a scaldare l’aula dove gli studenti restano anche per sette ore».
Va puntualizzato però che non tutta la scuola vive lo stesso problema: sono soprattutto i primi due piani dell’edificio scolastico ad avere problemi col freddo, spesso per questioni legate a caloriferi inadeguati per le dimensioni delle aule e a infissi non proprio di ultima generazione. Il riscaldamento della scuola insomma funziona, ma non è abbastanza potente da garantire un clima mite e confortevole. A sostenere gli studenti nella protesta anche Domenico Pettinari, consigliere regionale del Movimento 5 stelle. «Contatteremo oggi stesso la Provincia di Pescara, proprietaria dell’immobile, perché ponga rimedio al disagio che vivono quotidianamente questi studenti». Il problema lo rispedisce al mittente anche la stessa scuola, che con la professoressa Milca Marini, vicepreside dell’Istituto Di Marzio-Michetti, fa sapere che nelle aule incriminate i termosifoni funzionano e che gli infissi non sono rotti: «L’accensione dei termosifoni è stata anticipata alle 4 di mattina e posticipata alla fine delle lezioni. La Provincia è stata già contattata per provare a risolvere il problema.»